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Liti di coppia: come evitarle? Le 6 nuove regole da seguire

14 Luglio 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Litigi con il partner? La maggior parte delle volte, alla fine dei conti, non ci si ricorda nemmeno per quale mitivo si sia iniziato a litigare. E si finisce così, uno a dormire sul letto uno sul divano e la mattina dopo non si prepara al partner nemmeno il caffè.

In genere si crede che basti una parola di scuse per sistemare tutto e, a dir la verità, a volte funziona. Eppure uno psicologo della Baylor University, Keith Sanford, si è addentrato nella delicata faccenda del “litigio di coppia” ed ha scoperto che le scuse ormai non bastano più ma che ci sono delle precise “regole” e dinamiche da seguire per fare in modo che si faccia pace e che, possibilmente, non si litighi più.

La ricerca ha coinvolto quasi mille persone e, alla fine, sono emersi 6 comportamenti chiave che, se messi in pratica, farebbero andare a gonfie vele il rapporto tra i partner.

Questi sono la capacità di cedere potere, il saper investire nella coppia e dimostrare attenzione al partner, il rinunciare a un atteggiamento conflittuale, il comunicare di più e meglio, il mostrare affetto, e, solo alla fine, il saper chiedere scusa.

La capacità di cedere potere, spiega l’esperta, deriva da molte forme. Primi fra tutti lasciando al partner la propria indipendenza, ammettendo le proprie colpe quando ce ne sono, mostrare rispetto dell’altro ed essere disposti al compromesso di coppia.

Ma non è finita qui. Come scrive Maria Luisa Agnese sul Corriere della Sera, nemmeno l’evergreen “regalare un mazzo di fiori” è più sufficiente:

“Anche i fiori, come le scuse, non sono arma infallibile, specifica Sanford: funzionano solo nel caso in cui l’altro si senta trascurato dal partner, ma nel caso in cui l’altro si senta minacciato nella relazione, una rosa potrebbe rivelarsi urticante come le sue spine. «Perché in fondo quello che vogliamo salvaguardare, anche in una relazione di coppia, è il nostro status» conclude Sanford”

Un’altra ricerca inglese, scrive Maria Luisa Agnese, ci fa sapere che una coppia litiga in media 312 volte l’anno, con un picco di litigi il giovedì alle 20.00:

 “Ma non basta, bisogna saper negoziare, arretrare e avanzare, sperimentare soluzioni condivise con convinzione e senza falsi pudori: la difficile arte del compromesso, si rivela più adatta agli spiriti della società fluida e narcisista di quanto non lo siano gli egoismi litigarelli. Non ispiriamoci, dunque, nelle nostre prove di manutenzione della coppia, ai personaggi provocatori da talk show ma piuttosto ai pazienti tessitori di larghe intese: servono più arti alla Talleyrand, più Cavour, più Letta, più Alfano; meno intemperanze alla Bindi o alla Santanchè”

Meglio prendere spunto dai “trattativisti intelligenti di cui sembrano essere alfieri contemporanei Michelle e Barack Obama (o perlomeno ci piace crederlo), la coppia presidenziale sempre così attenta agli argomenti che riguardano i figli e la loro educazione.

Ecco, i figli. Un’altra questione spinosa su cui il partner difficilmente è disposto a cedere. Si legge sul Corriere della Sera:

“E proprio su questo, se non si impara a cedere il passo al momento giusto per trovare un punto di accordo, la coppia può scoppiare. È successo qualche tempo con il sodalizio fra Tom Cruise e Kate Holmes: lui voleva mandare la piccola Suri, bimba viziata e precocemente abbigliata come una piccola adulta, in una scuola vicina a Scientology, di cui è adepto; lei non era d’accordo. Ora Suri frequenta una scuola cattolica a New York. E anche la clamorosa rottura fra la cuoca glamour Nigella Lawson e il super-comunicatore Charles Saatchi, con tanto di foto al ristorante in cui lui la prendeva per il collo, sì è consumata sul destino dei figli di primo letto di lei, Cosima e Bruno”.

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