Matrimonio a marzo: cosa mi metto?

13 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari

Si sa, la gente si sposa.

Ogni anno riceviamo almeno un paio di inviti a matrimoni a cui, per un motivo o per un altro, non possiamo dire di no. Nonostante questa sia una certezza matematica comprovata, ad ogni invito scatta la drammatica domanda: “cosa mi metto?”.
La realtà è che ritrovarci invitate ad un matrimonio ci mette più in soggezione della prova costume.
Eppure, c’è anche chi riesce a presentarsi con tubino rosso e collana verde, con abito fucsia e tacchi, orecchini e pochette viola squisitamente abbinati. Una leggenda narra di un uomo incontrato ad un matrimonio che aveva accostato scarpa e cravatta argento -pitonata la prima e damascata la seconda- ad un abito vinaccia.
Questo, per dire di non preoccuparsi troppo, che ci sarà sempre qualcuno 
vestito peggio di noi.
Il primo consiglio che mi sento di dare è di avere sangue freddo. Il fatto che riceviate ad agosto l’invito per un matrimonio a marzo non vi autorizza ad agitarvi prima del tempo.

Anche perché sappiamo tutte che l’imprevisto dell’ultimo minuto è sempre dietro l’angolo e non importa quanto ci saremo organizzate per tempo, se qualcosa deve andare storto, ci andrà.

Cronache di vita reale mi insegnano che, per esempio, il fatidico giorno si romperà la zip e del nostro abito e a noi rimarrà solo sgomento e una cerniera rotta in mano.

Inoltre, la moda ci offre ogni stagione spunti e trend diversi e, se sapremo aspettare, riusciremo ad indossare non solo un abito che ci piace, ma che magari è anche terribilmente glam.

Una mia amica ha deciso di limarmi le ginocchia (ciao Marty, ciao) sposandosi a marzo prossimo e in questi giorni è iniziata a formarsi nella mia mente la fatidica domanda.

La cerimonia è di mattina e in seguito ci sarà un grande cocktail a buffet più il pranzo in una villa. Per questo, cercavo un abbigliamento informale, non troppo elegante ma nemmeno casual: è sempre un matrimonio, santo cielo.

Dopo molte ricerche, ho trovato quello che faceva per me: il bianco e il blu. Perchè se è vero che per questioni di “bon ton” il bianco sarebbe bene evitarlo, è anche vero che un tocco di questo “non colore”, se sapientemente abbinato, non guasta di certo. Tra l’altro io adoro l’abbinamento bianco-blu. Mi sa di chic. Mi ricorda Brigitte Bardot degli anni’60 in quel di Saint Tropez.

Così ho scelto una blusa di Nino Lettieri bianca con profili in paillettes. Qui, però, devo fare un appunto. Io adoro Nino Lettieri. Uno dei pochi stilisti che riesce ancora a fondere l’eleganza della moda sartoriale con le necessità della donna attuale e moderna. Della collezione p/e 2012 avevo scelto questa blusa chic e versatile. Un capo di alta sartoria a mio parere meraviglioso non solo per la qualità della fattura ma anche perché riesce ad adattarsi a molteplici abbinamenti. Per sdrammatizzare l’importanza del capo, ho deciso di accostarlo ad un pantalone capri blu a vita alta, di Zara.

Capito? Un pezzo di classe, come la blusa di Lettieri, abbinata ad un capo easy di un marchio low cost, e l’effetto simply-chic è fatto. Orecchini con perlina Chanel e nessuna collana, per valorizzare la bellezza dello scollo. Ai piedi una scarpa neutra.

Per una guida (semi seria) su come vestirsi ai matrimoni clicca qui (usare con prudenza potrebbe avere effetti indesiderati anche gravi. Tipo evitare il total black).

 

Image & Consulting Stefania Corradetti