Grande Fratello, primarie, eliminazioni a 5 Stelle e il trend della moda spazzatura

27 Febbraio 2014 - di Claudia Montanari

Allora. Questa mattina non mi è suonata la sveglia. Nel caffè ci è andato un moscerino e come se non bastasse ho acceso la tv e ho beccato lo spot del Grande Fratello.

Ebbene sì. Qui noi ridiamo e scherziamo ma ricordiamoci che tra meno di una settimana inizia il Grande Fratello.

Come se non bastasse, per ovviare al disagio provocato dal non-caffè mi sono preparata un tè. Ho acceso il pc e sulla bacheca di Facebook cosa mi trovo? Lei, Anna Dello Russo, vestita così. Un Mc Menù gigante. No dico, Anna, mi vuoi fare andare di traverso la tisana drenante?

Il fatto è che anche quest’anno sembra che Moschino abbia cercato di giocare sull’ironia (ma qualcosa deve essere andato storto) presentando una collezione ispirata al Mc Donald’s, ma non solo. A quanto pare anche a Spongebob. A mio parere, il tentativo è miseramente fallito perché io di “geniale” in questa collezione non ci trovo proprio niente. Dove sta la genialità nel piazzare su una felpa la stampa della carica dei 101 o di Peppa pig?

Bisogna dire però che, visti i target delle nuove “guru di moda”, Jeremy Scott con questa nuova collezione si sia avvicinato molto al loro stile. Oggi hamburger, domani caciotte. E la caciottara s-fashion blogger è servita.

Roba che da domani vedremo in ogni dove ragazzine impazzite con il cartonato dell’Happy Meal, quello vero, trasformato in pochettina. Ed è subito Moschino.

Per fortuna, poi, che ci ha pensato Giorgio Armani a raffreddare i miei bollenti spiriti. Diciamo la verità, Giorgione sta alla moda italiana come Corrado sta alla Corrida. È l’Alberto Sordi della commedia all’italiana, è l’Armageddon delle americanate.

Perché? Ma è semplice. Perché tu sei persa nel marasma di patatine fritte e di cartocci di mc Menù e lui che fa? Lui ti propone il grigio. Il grigio, il colore più gettonato nella storia delle palette dei colori. Solo che lui, al grigio, gli da una nuova vita. Una nuova interpretazione. E rende il grigio un colore nuovo. E lo mixa con il lime. E il risultato è pure cool.  Grazie Giorgio, grazie di esistere.

Chiusa la parentesi disastrosa del marchio, roba che Franco Moschino si starà rivoltando nella tomba, torniamo all’argomento chiave della mia discussione: il Grande Fratello.

Chiariamoci, io non sono contro la messa in onda del GF. Sono ormai parecchie edizioni che non lo seguo più ma non per questo devo sentirmi in diritto di giudicare un programma che, se è arrivato alla 13esima edizione, vuol dire che volente o nolente è seguito da una bella fetta di popolazione. No perché lo dico subito, il primo che si azzarda a criticarlo e poi non si perde nemmeno una puntata io lo inseguo con la roncola.

Perché, diciamolo, il Grande Fratello ha invaso e cambiato le nostre vite fin dalla sua prima edizione, nel 2004. Anzi, a ben vedere, è stato anche il precursore di quello che per noi oggi sembra essere la normalità.

No dico, ma se io parlo di “nomination”, “eliminazioni”, “dirette streaming”, “televoto”, “confessionali”, non vi viene in mente niente?

Quest’anno poi il GF si è superato: ha fatto pure le primarie.

Le primarie. Del GF. Sì. P-R-I-M-A-R-I-E.

Multimediali, ovviamente, perché ormai siamo nell’era in cui o sei selezionato on-line oppure non sei nessuno.

Praticamente, mentre io sto scrivendo, si stanno svolgendo le PRIMARIE DEL GRANDE FRATELLO in cui i telespettatori possono scegliere, tra 4 candidati, un inquilino da fare entrare nella Casa.

Roba che per sbaglio sono finita sul blog di Beppe Grillo e ho trovato il voto online per 4 candidati pure lì. Erano 4 deputati e per un attimo ho pensato che mi sarei potuta trovare Orellana dentro il Grande Fratello.

Il pericolo invece è scampato perché, poi ho capito, quello era il voto online per l’espulsione, mica per le primarie.

Esatto, l’espulsione, perché noi un anno fa non avevamo capito proprio niente. Quando dicevano “tutti a casa” non parlavano mica degli avversari ma dei loro deputati. 

Chi vuoi eliminare?

I 5 Stelle hanno scelto di mandare alla gogna del web i 4 nominati già il giorno prima tramite un’assemblea in diretta streaming, che pare non sia stata tanto diretta perché ogni tanto saltava e faceva le bizze, eppure questo sembra essere il simbolo della trasparenza. Certo, mi sarebbe piaciuto seguire la diretta streaming durante la riunione dei neo-senatori del M5S per decidere se votare Pietro Grasso alla presidenza oppure no. Quella volta, però, niente diretta. Solo urla in lontananza.

Insomma, parlavamo dell’assemblea per decidere se far andare alla gogna del web, oppure no, 4 concorrenti del M5S. Pare, dicono, che la scelta sia stata dura e qualcuno sia pure scappato via in lacrime, ma nel GF si sa che prima o poi qualcuno piange per l’eliminazione di un compagno. Coraggio, vi rincontrerete una volta fuori dalla Casa.

Tra l’altro, il M5S ha un’arma segreta in più, che permette al Movimento di essere sempre una spanna avanti al GF: Rocco Casalino, l’ex concorrente della prima edizione del Grande Fratello. Mica pizza e fichi.

Che in merito alle espulsioni del M5S non stava più nella pelle certo che, questa volta, almeno in finale riesce ad arrivarci. 

Ora, parliamoci chiaro. In un paese normale Rocco Casalino farebbe l’animatore in un villaggio turistico. E invece sulla sua pagina ufficiale di Facebook, l’ex concorrente del GF si definisce “Responsabile Comunicazione Tv e Stampa presso Senato Cinque Stelle”. Che a me ricorda tanto “Topolino agricoltore”.

Io, tuttavia, a Rocco preferisco ricordarlo quando a Buona Domenica scappava per cercare di non essere preso a padellate da Tina Cipollari.