Romina Power, abito rosso alle nozze di Cristel: la stilista è...

Romina Power, abito rosso alle nozze di Cristel: la stilista è…

5 Settembre 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

LECCE – Romina Power ha indossato un abito rosso firmato Laura Biagiotti in occasione del matrimonio della figlia Cristel Carrisi con Davor Luksic. Come si legge sulla pagina Fcebook della stilista, in cui è visibile anche in bozzetto del capo:

“Laura e Lavinia Biagiotti hanno realizzato gli abiti per la cerimonia e gli eventi di gala dei due giorni di festeggiamenti. Linee fluide ed essenziali, toni pastello per la cerimonia e colori carichi di energia per la altre occasioni. Giochi di strati in chiffon, con scolli floreali ricamati o lavorati laser che impreziosiscono il décolleté e richiamano la sua amata India, con stile italiano e un occhio a Hollywood. Modelli asimmetrici che sembrano mettere le ali alla sua gioia di vivere e di condividere le emozioni”.

Romina Power è apparsa raggiante  con il suo vestito stile caftanoLe origini di questo tipo si abito sono antichissime. Come ha scritto Veronica Timperi sul Messaggero:

“Si parla del XII secolo e vengono da lontano, dalla tradizione araba, e più precisamente persiana. Il caftano, chiamato anche in arabo takchita, anticamente era all’inizio un abito maschile usato dagli imperatori. Con il passare del tempo, impreziosendosi con sontuosi ricami, abbandonò l’aspetto di tunica ampia e diventò congeniale anche alla fisicità femminile. Fu con Zaryab, una sorta di guru della moda dell’epoca, arrivato alla corte del principe Abd al-Rahman, che si trasformò in un abito sofisticato, gioiello del guardaroba nuziale delle donne marocchine ed infine abito da città, con maniche colorate e ricami da mille e una notte. Dagli anni ’50 i gellaba, i caftani e i burnus in Marocco, vennero messi nei bauli per vestire come si faceva dall’altra parte del Mediterraneo. Contrariamente, in Europa venne sdoganato, da abito arabo, per diventare moderno e glamour, elemento fondamentale di ogni guardaroba estivo. Un vero e proprio passpartout, tanto da costringere la maggio parte dei brand a cedere al suo richiamo stiloso”.