Lindsay Lohan, The Canyon: "C'è molto di me in quel film"

Lindsay Lohan, The Canyon: “Il film mi rispecchia molto”

12 Agosto 2013 - di Claudia Montanari

LOS ANGELES – Lindsay Lohan è appena uscita dalla rehab e la vedremo presto al cinema nel nuofo film “The Canyon“, in cui l’attrice interpreta Tara, una donna molto sensuale divisa tra due amori, Ryan (Nolan Funk) e Christian, interpretato dal pornodivo James Deen.

 

La vita di Lindsay Lohan è stata segnata da profonde incertezze tra alcool, droghe e numerosi guai con la giustizia. Ora, torna al cinema decisa a voler riprendere in mano la sua vita e si mostra al mondo come mamma l’ha fatta.

Intervistata da Giovanna Grassi per il Corriere della Sera, Lindsay Lohan si racconta. Racconta il film e le sue emozioni, spiega del perché il film, seppur molto discusso, non sia un film scandalo. Scrive Giovanna Grassi:

 “The Canyons scava nella solitudine di tanti giovani. E Los Angeles è la vera protagonista, io sono solo una sorta di comparsa… È vero, io sono la cattiva ragazza per antonomasia e l’altro interprete James Deen nella vita ha girato decine di video hard. Ma le poche scene di nudo che si vedono all’inizio servono per far capire tante cose”.

Lindsay non parla solo del film ma racconta anche se stessa: “C’è qualcosa della mia vita in questo film e posso citare una battuta della protagonista: “Io cerco sempre, anche nei momenti più difficili, di conservare qualcosa di intimo e bello nella mia vita privata”

E poi racconta del suo rapporto con il regista, Shrader, a cui è molto legata e che si è dimostrato con l’attrice molto protettivo:

“Gliene sono infinitamente grata. Voglio fare l’attrice seriamente, questo è il mio lavoro, la mia passione. Ho davvero amato il copione di Bret Easton Ellis dove sono una attrice (Tara), una delle tantissime di Hollywood, che vive con un regista giovane, ambizioso, psicopatico. Tara rischia di essere distrutta da questo rapporto, dalle ossessioni di questo suo coetaneo. E dal legame con un altro attore che era stato il suo primo amore. Il regista, all’oscuro della passata relazione, lo sceglie come protagonista del film che vuole dirigere… Tara sopravvive a tante pressioni psicologiche… L’ultima sequenza è significativa ma sul suo volto (almeno spero di essere riuscita a rendere ciò che volevo) c’è tutta la sua vita, anche misera e con errori, ma una onestà di fondo”.

Bret Easton Ellis, dal canto suo, definisce Lindsay

“l’attrice perfetta, intensa, vulnerabile e partecipe in ogni sfumatura della mia sceneggiatura”.

Così come Paul Schrader, che di Lindsay racconta:

“Come quelli di James Deen, i provini di Lindsay hanno dimostrato che era ideale per il ruolo di Tara, la ragazza del giovane Christian, ricchissimo per i soldi della sua famiglia e ambizioso aspirante regista di film horror e non. Il titolo del copione di Bret Easton Ellis è emblematico. Riassume la visione dei canyons immersi nella natura che, come i tornanti di cemento delle autostrade di Los Angeles, rappresentano i destini di tanti che vogliono fare il cinema. Christian usa anche i suoi telefonini e minicineprese per scene di sesso, per gli incontri hard che organizza per Tara e per se stesso. Ma il porno non ha nulla a che fare con il nostro film. I canyons sono insomma quelli delle anime, degli sbandamenti, delle contorte sensibilità dei vari protagonisti e devo ringraziare il musicista Giorgio Moroder per avere reso perfettamente con le sue note le atmosfere del film. Il film esce nelle sale in copie ridotte, ma è anche sul mercato come video on demand. Per realizzarlo ci siamo avvalsi della raccolta di fondi su un sito per progetti indipendenti. A lungo per me e per Ellis questo è stato un impegno appassionante».