Jennifer Lopez audace: abito aderente e spacco FOTO

Jennifer Lopez audace: abito aderente e spacco FOTO

20 Settembre 2017 - di Claudia Montanari

ROMA – Jennifer Lopez audace: abito aderente e spacco FOTO. 48 anni e non sentirli (né dimostrarli): Jennifer Lopez ha catalizzato l’attenzione di pubblico e fotografi in occasione del The World of Dance che ha avuto luogo a Los Angeles la notte scorsa. La popstar, in compagnia del fidanzato Alex Rodriguez, ha sfoggiato un abitino aderentissimo, corto e con un super spacco. Il vestito, firmato David Koma, metteva in risalto le sue curve mozzafiato e il suo fisico tonico e sensuale. A 48 anni Jennifer Lopez è davvero bellissima e non ha certo nulla da invidiare alle sue colleghe più giovani.

Ora che ha anche trovato l’amore con Alex Rodriguez, la popstar sembra più felice che mai. Non si vedeva così dai tempi del matrimonio con l’ex Marc Anthony, con il quale è rimasta in ottimi rapporti, anche perché sono genitori di due figli.

“Dopo la prima collezione io e Giuseppe sapevamo di voler continuare sulla stessa strada con nuovi modelli ancora più speciali. Abbiamo abbinato le tonalità cipria della scorsa stagione con il camoscio nero, grigio e bordeaux, per riflettere un look più invernale. La palette è ispirata alle piume di pavone e questi sono tra i miei colori preferiti in assoluto. Certamente volevamo mantenere l’aspetto scintillante quindi abbiamo aggiunto ricami e incrostazioni di cristalli”, ha dichiarato la cantante, come si legge sul sito Vogue Italia.

Il lato b prosperoso e le curve mozzafiato hanno contribuito a farla diventare la Lopez una delle donne più desiderate del mondo. La cantante cresciuta nel Bronx ma di origini portoricane, oltre alle curve dimostra di avere molta testa.  In occasione dei Grammy di febbraio scorso, Jennifer ha parlato anche di politica facendo riferimento al Presidente Trump. La Lopez ha citato la scrittrice Toni Morrison, Nobel per la letteratura nel ’93.

“In questo particolare momento della storia le nostre voci sono necessarie come non mai. Non c’è tempo per la disperazione, non c’è posto per l’autocommiserazione, non c’è bisogno di silenzio e non c’è spazio per la paura. Usiamo il linguaggio, è così che la civiltà guarisce”.