Harry contro i tabloid, sì al processo ma senza l'accusa di phone-hacking

Harry contro i tabloid, sì al processo ma senza l’accusa di phone-hacking

28 Luglio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Harry contro i tabloid, sì al processo ma senza l’accusa di phone-hacking. E’ una vittoria a metà quella ottenuta dal principe, impegnato su più fronti nella sua guerra nei tribunali del Regno Unito contro la stampa popolare britannica. La causa lanciata nei confronti del gruppo editoriale del tabloid Sun, di proprietà di Rupert Murdoch, include l’accusa di violazione della privacy e la raccolta illegale di informazioni sul secondogenito di re Carlo III.

Cosa ha deciso il giudice

Il giudice Timothy Fancourt dell’Alta corte di Londra ha dato esito positivo all’azione legale avviata dal duca di Sussex, stabilendo quindi l’avvio di un processo nel tribunale della capitale a partire dal gennaio prossimo, ma solo per una parte dei capi d’accusa presentati contro il News Group Newspapers (Ngn) dai legali di Harry. Uno in particolare è stato escluso: quello riguardante l’accusa di intercettazioni telefoniche illegali, tramite il cosiddetto ‘phone-hacking’. Sono stati ammessi gli altri presunti metodi illegali usati per la raccolta di informazioni sul reale.

Il giudice inoltre ha stabilito che i documenti presentati da Harry all’inizio dell’anno, dove motivava i ritardi nell’avvio della causa su fatti risalenti anche a venti anni fa con l’esistenza di un “accordo segreto” tra la famiglia reale e il gruppo editoriale, non hanno raggiunto la “soglia necessaria di plausibilità”.

Il principe aveva puntato il dito contro il fratello William, con cui è da tempo ai ferri corti, affermando che l’erede al trono aveva ricevuto in gran segreto nel 2020 dal colosso di Murdoch “una grande somma di denaro” sotto forma di risarcimento nel quadro d’una transazione extragiudiziale destinata in teoria a rimanere riservata per una vecchia vicenda d’intercettazioni illegali. Intanto il gruppo editoriale esulta: un portavoce di Ngn ha definito la sentenza di oggi una “vittoria significativa”. Ma dovrà comunque andare a processo. FONTE ANSA. FOTO ANSA.

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