Tra scuola e casa, serve proteggere i giovani dai rischi del web

19 Febbraio 2024 - di Redazione

Sempre più connessi, sempre più digitali, sempre più social. Una vita online, senza conoscere realmente i pericoli del web. I giovani, in Italia ma come nel resto del mondo, sono sempre più legati a internet e alla rete, un mondo che offre infinte opportunità di crescita, di incontro, di relazione e di informazione, ma che cela nei suoi meandri pericoli e rischi che non possono essere sottovalutati.

Serve quindi una maggiore protezione, serve una cultura del web che deve passare per la scuola e per casa, grazie a famiglie, docenti e soprattutto al gruppo dei pari.

Tra siti illegali e dark web

Per aumentare la sicurezza dei nostri ragazzi bisogna innanzitutto conoscere bene i rischi. Partiamo allora da quelli più gettonati, come il cyberbullismo, l’adescamento minore, le truffe di phishing, ma spostiamoci anche su alcuni che vengono spesso sottovalutati.

Come riporta Casino Sicuro, all’interno della sua sezione informativa, sono sempre di più i minori che accedono a piattaforme di gioco online e il più delle volte scelgono siti illegali, in mano alle attività criminali e mafiose. Per questo serve una maggiore responsabilità, sociale e di impresa, con strumenti e tecnologie che possano limitare l’accesso di questi ragazzi a determinati portali. Si sta diffondendo, infatti, il metodo SPID per la registrazione sui siti di gioco online, rendendo così sempre più difficile ai minori di 18 di registrarsi e di giocare e un’attenzione particolare al gioco minorile è dedicata anche all’ultima riforma del gambling che diventerà operativa nei prossimi mesi.

Attenzione a privacy e sicurezza, i dati del report

Altri argomenti su cui riflettere sono la protezione dei dati e la privacy online. Proprio di questo ha parlato il rapporto “SmartBus – La percezione dei rischi e delle opportunità della rete in Italia” presentato la scorsa estate da Parole O_Stili e Huawei, che mette in evidenza come gli italiani abbiano una conoscenza medio alta degli strumenti digitali e dei rischi ad essi collegati, ma solo il 3% è in grado di rispondere alle domande riguardanti cybersecurity, reati online e sicurezza sul web. La metà degli studenti non è in grado di impostare una password sicura, mentre oltre il 50% dice di aver scaricato giochi o film in maniera illegale e il 38% afferma di acquistare online con la carta di credito dei genitori senza il loro consenso o senza averli informati.

Dati importanti, che non possono non suscitare una profonda riflessione a vari livelli. A partire dal mondo della scuola, chiamato ad aprirsi al futuro e soprattutto al presente delle nostre generazioni. Passando, poi, anche per casa, il luogo in cui tutto questo avviene e in cui, spesso, i giovani non trovano confronto, comprensione, conoscenza. È da qui, insomma, che si deve partire per aumentare la protezione e la sicurezza dei nostri ragazzi sul web.