ragazza in smart working

Smart working, il decalogo per ottimizzare i costi tra risparmi e uscite extra

23 Giugno 2021 - di Claudia Montanari

Giugno 2021. Un anno e mezzo di smart working si fa sentire, nel bene e nel male. Non solo sulle abitudini e sull’equilibrio psico-fisico degli italiani, ma anche sulle loro tasche. In occasione dell’arrivo della stagione estiva, Tiendeo.it, compagnia leader nei servizi drive-to-store per il settore retail ed esperti in cataloghi digitali, analizza le tendenze. Per stilare un vademecum che ci aiuti a limitare i costi dello smart working, e sfruttare invece tutte le occasioni di risparmio.

Alcuni esempi? Se eliminiamo i caffè al bar possiamo risparmiare circa 300 € all’anno. Con le pause pranzo homemade possiamo risparmiare tra i 1650 €  e i 2200 € all’anno. E se sostituiamo la palestra (che fino a poco fa era chiusa) con esercizi e movimento all’aria aperta, possiamo risparmiare tra i 550 € e i 600 € all’anno

Secondo lo studio di Tiendeo, ci troviamo davanti a lavoratori e consumatori che hanno stravolto le proprie abitudini. Che comprano in modo più consapevole e che sono più propensi a valutare offerte e promo, provando nuove marche e nuovi retailer, svolgendo dettagliate ricerche prima di realizzare i propri acquisti. 

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Perché spendiamo di più

I costi dello smart working esistono. Se da una parte è vero che lavorando da casa non mancano le possibilità di risparmio e di miglioramento della qualità di vita, dall’altra bisogna fare attenzione alle spese a cui non avevamo pensato. Ma che possono rivelarsi molto più alte di quello che ci potevamo immaginare.

Non a caso alcune aziende hanno preso in considerazione la possibilità di integrare allo stipendio un extra per coprire proprio i costi dati dallo smart working.

  1. Aria condizionata e ventilatori. Il gran caldo è arrivato, è tempo di correre ai ripari. Tra aria condizionata e ventilatori accesi tutto il giorno, non mancano gli effetti in bolletta a fine mese.
  2. Wifi: alcune persone hanno dovuto cambiare il tipo di contratto per far fronte alle necessità lavorative e alla connessione costante.
  3. Telefono: proprio come nel caso di internet, anche l’uso del telefono personale è aumentato. Non tutti sono stati forniti di telefono aziendale quindi sono tutti costi extra che vengono sostenute con la linea telefonica personale.
  4. Postazione di lavoro. Non tutti dispongono di uno studio o di una postazione comoda per lavorare 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana. Sedia ergonomica, scrivania, dispositivi elettronici, sono alcuni degli acquisti più frequenti dei lavoratori in smart working.
  5. Acqua. In molti luoghi di lavoro è gratis. Un costo quotidiano in più per chi lavora da casa.

Decalogo per risparmiare in smart working 

  1. Cucinare in casa. Ci permette di risparmiare e mangiare in modo più sano. Nel caso di una famiglia di quattro persone, il risparmio è ancora più forte. Secondo l’analisi di Tiendeo infatti,  eliminando i pranzi fuori si possono risparmiare 3.900 € all’anno o 21.200 € in cinque anni. Resistere alla tentazione del delivery, o almeno far sì che non sia un’abitudine quotidiana, ci aiuta a risparmiare non poco. Ricordiamoci inoltre che il tempo per preparare da mangiare è tempo che si dedica a prendersi cura di sé e di pausa dal computer e dal lavoro. 
  2. Pianificare la spesa settimanale. Il fatto di non dover fare tutto di corsa, per forza il fine settimana, ci consente di organizzare la spesa in modo accurato e intelligente. Possiamo guardare le offerte e confrontare i prezzi, dividere gli acquisti a seconda delle promo presenti nei singoli supermercati.
  3. Non buttare il cibo. Essere in casa per entrambi i pasti ci permette un maggiore controllo su quello che abbiamo nel frigorifero e che bisogna mangiare per non rischiare di doverlo buttare via. Si tratta di un’altra fonte di risparmio sottovalutata, visto che purtroppo si è soliti trovarsi nella situazione di dover buttare cibo.
  4. Confrontare le tariffe di luce, gas, telefono. Non farsi prendere dalla pigriza ma valutare con attenzione un cambio di compagnia. È vero che può sembrare faticoso.
  5. Mettere le lavatrici/asciugatrici durante le fasce di risparmio energetico. Lavorare da casa ci permette anche questo, di stendere alle nove del mattino durante la pausa caffè.
  6. Andare a correre di mattina presto. Una valida alternativa alla palestra, e una sana abitudine. Non dovendo andare in ufficio, possiamo sfruttare il tempo del tragitto per fare una corsetta e una doccia prima di iniziare la giornata. In questo modo limiteremo i costi della palestra, risparmiando tra i 550 e i 600 € annuali.
  7. Niente pause caffè al bar. Come abbiamo visto, se eliminiamo il caffè fuori casa possiamo risparmiare una media di 350 € all’anno. 
  8. Iniziare a lavorare presto. In questo modo la temperatura sarà più mite e si potranno sfruttare più ore di lavoro senza la necessità di accendere ventilatori e aria condizionata.
  9. Usiamo la bici e andiamo a piedi. In questo anno e mezzo abbiamo imparato a muoverci in modo alternativo, recuperando abitudini cadute in disuso. Inquiniamo di meno, spendiamo di meno, non abbiamo problemi di parcheggio, e manteniamo in salute il nostro organismo.
  10. Organizziamo coworking domestici. Ora che il rischio sanitario sembra sotto controllo, possiamo organizzare coworking domestici con amici e colleghi, così da ripartire i costi fissi e avere la possibilità di socializzare durante la giornata lavorativa. Non ha lo stesso costo accendere l’aria condizionata tre giorni alla settimana o sette! Un’ottima occasione per riprendere la costanza nelle relazioni sociali e per risparmiare.