Oscar 2015: facciamo la lastra alle celebrity (donne, ovviamente)

6 Febbraio 2015 - di Claudia Montanari

È quasi ora. La notte degli Oscar 2015 si sta avvicinando. Mentre ero in metropolitana l’altro giorno pensavo a quanto siamosventurati noi italiani a non avere un evento come quello della notte degli Oscar. Noi al massimo abbiamo Sanremo e i Telegatti. A proposito di Sanremo, quest’anno non potrò nemmeno sfogarmi guardando gli abiti delle vallette. Per carità, nulla da dire su Emma Marrone ed Arisa, ma da quando in qua le soubrette che accompagnano il presentatore a Sanremo sono cantanti? Ma allora a cantare dobbiamo aspettarci Belen Rodriguez? Forse Carlo Conti un po’ si è già pentito e infatti ha annunciato con grande sorpresa (soprattutto di Emma e Arisa) la presenza di una terza valletta, la raccomandata di turno insomma, quella che fino a 1 anno fa non si filava nessuno e che nel film “Immaturi – Il viaggio” non ha colpito nessuno. Stiamo parlando naturalmente di Rocio (che, mi raccomando, si pronuncia Rosìo e non Rocio come il mocio) o meglio conosciuta come la nuova compagna di Raoul Bova. Ma ci sarà tempo per guardare e commentare Sanremo perché, come ho già detto una volta, Sanremo è come il caffè dei distributori automatici negli uffici: fa schifo a tutti ma nessuno può fare a meno di berlo.

Torniamo invece alla notte degli Oscar. Lo so che sembro ossessionata dagli abiti ma non posso farci nulla. Io fin da piccola guardo la tv per commentare e criticare come si sono vestiti gli altri. Lo faccio dai tempi di Non è la Rai quando Ambra Angiolini, all’epoca un po’ tracagnotta e con i capelli crespi, si metteva le salopette e le t-shirt dei Chicago Bulls. All’epoca andavano di moda e io con le mie amichette la commentavo.

Insomma, gli Oscar 2015 si stanno avvicinando e io non vedo l’ora di commentare gli abiti da red carpet. Quell’aria di ufficialità tutta americana che accompagna l’evento, quell’atmosfera magica e sacra -che è solo hollywoodiana- nel saper leggere il gobbo che Alessia Marcuzzi nemmeno in una seconda vita. Quest’anno le nomination all’Oscar sono succose. La lista completa potete leggerla qui, noi invece ci concentreremo su quelle che ci interessano di più: Miglior Attrice e Miglior Attrice non protagonista:

Miglio Attrice:

Julianne Moore per Still Alice

Felicity Jones per La teoria del tutto

Rosamund Pike per Gone Girl

Reese Witherspoon per Wild

Marion Cotillard per Two days one night.

Miglior Attrice Non Protagonista:

Patricia Arquette per Boyhood

Emma Stone per Birdman

Keira Knightley per The imitation game

Meryl Streep per Into the woods

Laura Dern per Wild.

Ma vediamole una per una:

Julianne Moore: Lei è bella tutta. È bella come donna, è bella come attrice. L’unica domanda che tutti si fanno è come sia possibile che ancora non abbia vinto un Oscar. E nel film in cui si è aggiudicata la nomination interpreta un personaggio straziante nella sua bellezza. Solo poche attrici possono, e lei può. Quelle foto di qualche anno fa in cui le dita dei piedi rifuggevano dai sandali hanno fatto ingiustamente il giro del mondo, ma lei è molto altro.

Julianne Moore, premiere del film ‘Still Alice’

Felicity Jones: Diciamo la verità: mai vista, mai sentita. Sfogliando la sua filmografia qualche film l’ha fatto ma quella di quest’anno è la sua prima nomination all’Oscar. Però è londinese e vive a Londra quindi si butterà su uno stilista londinese dallo stile un po’ british. Cioè praticamente Burberry. In alternativa e in mancanza di idee punterà sui grandi classici dei red carpet, tipo Oscar De La Renta o Christian Dior, come ha fatto agli 87th Academy Awards nominees luncheon, tra l’altro.

Felicity Jones, 87th Academy Awards nominees luncheon

Rosamund Pike: ovvero la “Gone Girl”. Nella realtà è una quasi 40enne (36 anni) bellissima che abbiamo già visto nel 2002 nei panni di Jane Bennet nel film “Orgoglio e Pregiudizio”. Finalmente si è accaparrata una nomination per l’Oscar grazie all’interpretazione della matta, della sciroccata che tutti temono nel film “Gone Girl”. Anche lei britannica, speriamo di vederla in qualsiasi mise basta che non scelga lo stesso abito di Vera Wang dei Golden Globe, che è riuscito nell’impresa di farle apparire le tette basse e cadenti (complimenti allo stylist che le ha detto “fidati, così vai dai paura”).

Rosamund Pike, Golden Globe Awards 2015

Reese Witherspoon: Lei era partita bene ai tempi di “Una bionda in carriera” poi però è caduta nel turbine della noia senza fine. Sembrava che potesse diventare l’Angelina Jolie bionda e invece è diventata la noiosa fidanzatina d’America di cui i ragazzi d’America potrebbero pure fare a meno. Tuttavia, grazie a “Wild” si è agguantata una nomination. La vedremo con i soliti e scialbi abiti a sirena che a lei piacciono tanto.

Reese Witherspoon, 72nd Golden Globe Awards

Marion Cotillard: L’eterna Dior. Non esiste gala o evento in cui la Cotillard non si sia vestita in Dior. La sua bellezza statuaria d’altronde esprime al meglio l’eleganza e la raffinatezza della Maison francese e  non è certo un caso se Dior nel 2012 l’abbia scelta come musa. Non vedo l’ora di vederla, anche quest’anno, in un meraviglio abito Dior. Anzi, vorrei alzarmi anche io tutte le mattine, aprire l’armadio e scegliere quale Dior indossare oggi.

Marion Cotillard, 20th Annual Critics’ Choice Movie Awards

Miglior Attrice Non Protagonista:

Patricia Arquette: Sì, vabbè. C’è, è candidata all’Oscar, ma non mi dice niente ciao. Sul tappeto rosso non ha mai fatto faville e infatti mi aspetto un qualcosa che si mimetizzerà con il red carpet.

Patricia Arquette, 87th Academy Awards nominees luncheon

Emma Stone: Sì, sì, sì, ti prego sì. Lei è bellissima. È quell’attrice che quando mi chiedono “se rinascessi in un’altra vita quale attrice di Hollywood vorresti essere” io rispondo lei. È emersa con un film in cui faceva la battona per finta ed è riuscita a conquistare l’Olimpo di Hollywood. Con quegli abiti sempre destrutturati e dall’aria vagamente sobria e chic, poi, dà sempre una pista a tutte. Il mio sogno è vederla con un abito importante, ma lei sta bene anche con un sacco della mondezza addosso.

Emma Stone, 72nd Golden Globe Awards

Keira Knightley: Che dire? A Keira o la ami o la odi. Oppure la odi e la ami insieme. Perchè Keira è così, ha quell’aria snob tutta inglese che la fa sembrare una principessina che non è ancora scesa dall’albero del pero. Ha quel nasino perfetto, quegli occhi perfetti, è talmente tanto “nature” che ti viene da odiare la sua innata perfezione. Però è brava. Nel film “The Imitation game” si è fatta amare, ha portato avanti il ruolo delle donne nella Seconda guerra mondiale. È riuscita a fare “Pirati dei caraibi” senza cadere nelle grinfie del buon vecchio Johnny Depp. Ha uno stile, la Keira, che le “burinozze” americane se lo sognano. Una raffinatezza, una eleganza sobria che ti trasmette dolcezza e delicatezza.

Keira Knightley,

Meryl Streep: vabbè, di che stiamo parlando? Lei è la regina indiscussa, degli Oscar e non solo. Dei film, delle attrici dai 60 anni in poi. Classe ’49, lei è di un’altra scuola. Per quanto mi riguarda lei l’Oscar l’ha vinto già con “Il diavolo veste Prada”, anche se non l’ha vinto, ma comunque nella sua carriera ne ha vinti 3. Lei sul red carpet può vestirsi come vuole, non è soggetta a critiche. È proprio come Miranda Pristley, la moda la fa lei e non è la moda a fare lei.

Meryl Streep, SAG Awards 2014, parata di stelle a Los Angeles

Laura Dern: Sciura, brutta, e con qualche problema col chirurgo. Dico no, anche se nella sua vita ha arraffato tipo un quintale di nomination tra Oscar e Golden Globe e poi non ha mai vinto nulla. Ma visti quei capelli, non riesce a farmi pena.

Laura Dern, Hollywood Film Awards 2014