ROMA – Una alimentazione ricca di pomodori riduce il rischio di tumore alla prostata del 25%. E’ quanto dimostra uno studio internazionale coordinato da Richard J. Ablin dell’University of Arizona College of Medicine e condotto su 14mila pazienti.
Certo, c’è un piccolo problema: di pomodoro ne servirebbe una quantità non irrilevante, 10 porzioni da cento grammi al giorno. Per questo i ricercatori hanno messo a punto un integratore, il Lycoprozen, a base di pomodoro intero e acqua di vegetazione delle olive in grado di proteggere la prostata senza portare ad un eccesso di calorie.
Il cancro alla prostata è il tumore più frequente negli uomini: ne colpisce uno ogni 20 fra i 50 ed i 69 anni. Si stima che le nuove diagnosi del 2015 siano 35.000. E a differenza della maggior parte delle neoplasie, sembra che per questa neoplasia la familiarità sia un fattore di rischio marginale, meno del 15%. Mentre alcune abitudini alimentari, come il consumo elevato di carne e latticini e una dieta ricca di calcio siano fattori predisponenti. Al contrario il consumo di frutta e verdure in generale e, in particolare, un costante consumo di pomodoro intero maturo specialmente se cotto e combinato con i polifenoli delle olive è capace di contrastare l’insorgenza del tumore.
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