ROMA – Il valore della pressione arteriosa è molto importante e andrebbe monitorato costantemente. In caso di pressione alta, infatti, bisogna immediatamente correre ai ripari in quanto, se non tenuta sotto controllo, può portare a malattie e fattori di rischio anche gravi, insufficienza renale, infarto o ictus. Ricordiamo che si parla di ipertensione se la pressione sistolica è pari oppure supera i 140 mm Hg oppure la pressione diastolica è pari o superiore a 90 mm Hg. Si può agire sulla pressione alta sia con una adeguata cura farmacologica prescritta dal proprio medico, sia adottando uno stile di vita attivo e una alimentazione sana e mirata. Nello specifico, uno studio del 2015 della Tufts University di Boston, negli Stati Uniti, ha suggerito che per combattere l’ipertensione è utile inserire nella propria dieta latte, formaggi e yogurt almeno tre volte a settimana.
Secondo i risultati dello studio, inserire almeno tre porzioni a settimana di latte e derivati è una sana abitudine associata sia ad un minor aumento dei valori di pressione massima e minima sia ad un minor rischio di sviluppare l’ipertensione con il passare degli anni.
I ricercatori americani hanno posto sotto osservazione oltre 2.600 volontari e hanno scoperto che nel caso dello yogurt, per esempio, ogni porzione in più portava ad una riduzione del 6% del rischio di ipertensione. Come hanno spiegato gli autori dello studio, “gli apporti totali di latticini e di latticini a basso contenuto di grassi o senza grassi sono risultati inversamente associati a variazioni della pressione minima. Il consumo di latticini, se parte ci un regime dietetico nutriente e energicamente bilanciato, potrebbe apportare benefici in termini di controllo della pressione sanguigna e prevenire o ritardare la comparsa dell’ipertensione”.
Particolarmente indicati contro la pressione alta sembrano essere lo yogurt e il latte scremato o parzialmente scremato. L’effetto positivo sembrerebbe innescato sia dai peptidi bioattivi che vengono prodotti con la digestione delle proteine del siero di latte sia da acidi grassi, calcio, potassio e magnesio presenti nei latticini. I primi agiscono come veri e propri antipertensivi, inibendo l’attività dell’enzima convertitore dell’angiotensina ed evitando la vasocostrizione delle arterie. Acidi grassi e gli altri nutrienti invece sembrano contribuire alla regolazione della resistenza dei vasi sanguigni e alla promozione della vasodilatazione.
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