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Prendere il sole fa bene: merito della vitamina D

MILANO – Prendere il sole… fa bene. Ebbene sì: arriva il via libera (con moderazione) all’abbronzatura. Merito della vitamina D che viene prodotta nel corpo dall’esposizione ai raggi solari, che qui è più abbondante che in qualsiasi integratore. La vitamina D del resto è importantissima per la salute delle ossa e del cuore, tanto che le ultime ricerche dimostrano che i malati di tumore, artrite reumatoide, sclerosi multipla ed ipertensione soffrono di un deficit di questa vitamina.

Come ha spiegato Andrea Giustina, ordinario di Endocrinologia all’Università di Brescia, a Letizia Gabaglio de L’Espresso, 

“L’esposizione al sole è la fonte principale di vitamina D che viene prodotta dalla cute sotto forma di ormone e che poi, passando per fegato e reni, viene attivata. Bastano 30 minuti al giorno, nelle ore meno calde della giornata. A fare la differenza è la costanza. Ma si può approfittare dell’estate per fare una scorta che poi potremo usare nei mesi invernali”.

Secondo la società italiana di Gastro Reumatologia, l’ideale sono le prime ore del mattino o le ultime del pomeriggio usando una crema a bassa protezione. Del resto, continua Vincenzo Bruzzese, presidente della Società di Gastro Reumatologia,

“Agli inizi del secolo scorso nei sanatori i pazienti affetti da Tbc venivano invitati ad esporsi al sole perché era stata notata una correlazione con un netto miglioramento della patologia, il che fece ipotizzare che il bacillo fosse sensibile proprio alla luce della nostra stella più luminosa. Oggi sappiamo che quel miglioramento è dovuto proprio all’incremento nella produzione di vitamina D che sviluppa un peptide, denominato “catelicidina”, in grado di distruggere il bacillo tubercolare”.

Sembra inoltre che la vitamina D protegga la salute del cuore. Uno studio italiano ha dimostrato che pazienti con livelli normali di D hanno meno incidenti cardiovascolari. Infine, la vitamina D è utilissima contro l’osteoporosi. Sottolinea Letizia Gabaglio:

Le nostre ossa si ricostruiscono e rinforzano grazie a due meccanismi: la fase cellulare e la mineralizzazione, nella prima le cellule vecchie vengono distrutte e se ne producono delle nuove, nella seconda il calcio viene fissato nell’osso conferendogli forza. Nella prima la vitamina D non entra, ma nella seconda è determinante perché è lei che permette al calcio di depositarsi sulle ossa.

Mari

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