La cura dell’osteoporosi non passa attraverso i farmaci. O almeno non attraverso i bifosfonati, medicinali che dovrebbero migliorare la densità ossea e ridurre l’incidenza di fratture causate proprio da questa condizione di fragilità ossea.
Secondo uno studio promosso dall’americano Oakland Medical Center, infatti, l’assunzione di bifosfonati aumenta, anziché diminuire, il rischio di fratture.
I ricercatori hanno scoperto che la sospensione dei bifosfonati, utilizzati dopo una frattura atipica del femore, può sì ridurre il rischio di una successiva frattura atipica nel breve periodo, ma nel lungo periodo gli stessi bifosfonati inibiscono il naturale processo di rimodellamento del corpo che sostituisce il vecchio tessuto osseo con un altro tessuto sano, portando ad un maggiore rischio di successive fratture del femore.
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