Salute

Il fitness spirituale potrebbe preservare la funziona cognitiva dall’invecchiamento

Il fitness spirituale potrebbe preservare la funziona cognitiva dall’invecchiamento.

Il riferimento non è ad alcuna pratica antiscientifica ma ai benefici della meditazione per il benessere mentale.

Come si legge su Medical X Press, una ricerca apparsa sul Journal of Alzheimer’s Disease, esplora il rapporto tra benessere psicologico e spirituale.

Nello specifico se e il Kirtan Kriya, una semplice pratica meditativa di 12 minuti, possa avere dei benefici per ridurre i fattori di rischi dell’Alzheimer.

Uno degli autori dello studio-revisione, il dottor Dharma Singh Khalsa, dell’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation, ha spiegato:

“Il punto chiave di questa revisione è che impegnarsi in uno stile di vita per la longevità del cervello, incluso il fitness spirituale, è una strada di fondamentale importanza per invecchiare senza la malattia di Alzheimer”.

“Ci auguriamo che questo articolo ispiri scienziati, medici e pazienti ad abbracciare questo nuovo concetto di fitness spirituale. A renderlo parte di ogni programma multidominio per la prevenzione della disabilità cognitiva”, ha aggiunto.

Il benessere psicologico può avere un effetto benefico contro infiammazione e malattie cardiovascolari.

Gli individui analizzati che avevano un punteggio alto nella misurazione dello “scopo nella vita” (PIL), una componente del benessere psicologico, avevano una probabilità 2,4 volte maggiore di rimanere liberi dalla patologia dell’Alzheimer rispetto agli individui con un PIL basso.

In un altro studio i partecipanti che avevano livelli più elevati di PIL hanno mostrato una migliore funzione cognitiva.

La meditazione Kirtan Kriya.

Kirtan Kriya (KK) è una meditazione cantata di 12 minuti che coinvolge quattro suoni, respirazione e movimenti ripetitivi delle dita.

Secondo gli autori avrebbe molteplici effetti anti stress, come migliorare il sonno, diminuire la depressione e aumentare il benessere.

I numeri dell’Alzheimer.

Nel mondo la malattia di Alzheimer colpisce circa 40 milioni di persone.

Solo in Italia ci sono oltre un milione e duecentomila casi di demenza, 720mila dei quali legati a questa specifica patologia.

Oltre gli 80 anni, la malattia colpisce 1 anziano su 4.

Tali numeri sono destinati a crescere per l’aumento dell’aspettativa di vita, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo: si stima un raddoppio dei casi ogni 20 anni.

Nota bene: questo articolo ha uno scopo illustrativo e non è in alcun modo sostitutivo o alternativo al parere di un medico, nello specifico del neurologo.

Silvia_Di_Pasquale

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