Buone notizie per chi soffre di diabete: è stato messo a punto un dispenser personalizzato di carboidrati che permette di evitare le “montagne russe” causate da picchi di ipo e iper glicemia.
A inventarlo è stato Pietro Randine, un brillante informatico laureato all’Università Bicocca di Milano. Avrebbe dovuto presentare il suo lavoro al MIE2020 (Medical Informatics Europe) ma a causa del Coronavirus non ha potuto dare visibilità alla sua creazione.
Prendendo spunto dal titolo di una famosa serie tv, la sua invenzione è stata chiamata “The House of Carbs”.
Il sito di news della Bicocca di Milano ha contattato Pietro Randine per scoprire qualcosa in più in merito a questa preziosa invenzione, che può risultare un vero aiuto per chi soffre di diabete. Randine ha spiegato:
“Ai pazienti diabetici capita spesso di avere un livello troppo basso di glucosio nel sangue e ciascuna persona esperimenta dei sintomi individuali molto sconfortevoli.
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Per evitare questa situazione, i pazienti assumono degli zuccheri ma rischiano di esagerare causando un picco glicemico che necessita poi una dose di insulina che rischia farli ritornare in ipoglicemia. Questo effetto “montagne russe” causa molti danni alla salute ed è il problema che intendevo risolvere.
Abbiamo quindi creato un sistema che stima ed eroga automaticamente la giusta quantità di succo di frutta (o simili) necessaria per compensare l’improvvisa carenza di glucosio del paziente
Il sistema comunica tramite un chatbot, è personalizzabile e gestibile da remoto. Utilizza un programma in cloud per acquisire i valori di glucosio nel sangue, costantemente aggiornati grazie a dispositivi di monitoraggio continuo (CGM)”.
Per capire meglio il funzionamento di questo dispositivo, è possibile vedere questo video.
Come si legge sul sito della Bicocca, Pietro Randine si è laureato in informatica nel 2018. Grazie al programma Erasmus Internship, ha potuto svolgere a Tromsø questo progetto per la sua tesi magistrale in collaborazione con il Norwegian Centre for E-health Research e l’Università di Tromsø.
In merito ai suoi progetti futuri, spiega:
«Il PhD terminerà ad agosto 2023. Mi occupo di sistemi e automazioni che possano migliorare l’esperienza dei pazienti con diabete prima, durante e dopo le consultazioni mediche. L’idea sarebbe quella di integrare più sensori e robot per assistere ancora meglio i malati. E poi vorrei imparare a sciare, parlare correttamente il norvegese e… trovare l’amore”.
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