LOS ANGELES – Per un momento l’attrice Gwyneth Paltrow è apparsa scossa fino alla lacrime in un’aula di tribunale a Los Angeles mentre testimoniava nell’ambito del processo dell’uomo accusato di essere un suo stalker per 17 anni.
Dante Siou, questo il nome dell’uomo accusato, è al momento sotto processo per la sua condotta tra il 2009 e il 2015 e in particolare deve rispondere delle lettere, dei messaggi e degli oggetti non richiesti inviati all’attrice. Si tratta di messaggi in cui Siou dice di voler sposare Paltrow, ma alcuni contengono anche riferimenti alla sua morte e riferimenti sessuali.
La deposizione di Gwyneth Paltrow è andata avanti per circa due ore e mezzo, ma l’attrice ha mostrato segni di cedimento, fino alle lacrime, quando le è stato chiesto se temesse per la sicurezza dei suoi figli. “Si”, ha risposto con la voce rotta, ricordando inoltre che tale situazione è durata per 17 anni. Si è poi ricomposta e ha continuato: “Ho paura perché la natura delle sue comunicazione è fuori da ogni logica”.
Gwyneth Paltrow è nata in California nel 1972. Figlia del regista Bruce Paltrow e dell’attrice Blythe Danner, suo padre era di origini aschenaziti ed ebreo-russe, mentre la madre è una quacchera della comunità della Pennsylvania Dutch con lontane discendenze dai bianchi delle Barbados. Esordisce sullo schermo a soli diciannove anni in Shout del 1991, dove recitava al fianco di John Travolta, a cui seguono altri film in cui l’attrice ha però ruoli secondari. Nel 1991 recita la parte della giovane Wendy Darling nel film Hook – Capitan Uncino, diretto da Steven Spielberg con cui si fa conoscere al grande pubblico (foto Ansa).

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