ROMA – La dieta mediterranea, da sempre una delle alimentazioni più apprezzate, seguite ed imitate, potrebbe non essere più alla portata di tutti.
Ad affermarlo uno studio della Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II dell’università Cattolica di Campobasso pubblicato dalla rivista Bmj Open del British Medical Journal.
Lo studio ha analizzato le abitudini alimentari di 13mila molisani, un sottogruppo dei 25mila reclutati per il progetto epidemiologico ‘Moli-sani’, valutando la loro aderenza alla dieta mediterranea: ”Abbiamo trovato che le persone con meno risorse economiche hanno anche il punteggio minore nell’aderenza alla dieta – spiega Licia Iacoviello, che dirige il progetto – in particolare, quelle con i più alti introiti tra quelli studiati avevano una percentuale del 72% di essere nel gruppo con i punteggi piu’ alti”.
La dieta diversa, spiegano gli autori, si riflette nel tasso di obesità’, che è del 20% tra i più ricchi e del 36% tra i più poveri: ”Un aspetto interessante – sottolinea Giovanni de Gaetano, un altro dei ricercatori che ha partecipato allo studio – è che le diverse categorie non differiscono molto negli introiti, si rimane nel range tra 10mila e 40mila euro l’anno, tuttavia anche in un campione relativamente cosi’ omogeneo si trovano differenze sostanziali”.
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