ROMA – Le mamme italiane allattano bene ma svezzano male. E tropo tardi. E’ il ritratto disegnato dallo studio Nutrintake, che sottolinea come otto donne italiane su dieci allattano al seno i propri figli fino a sei mesi, quattro su dieci continua fino al primo anno di età del piccolo e quasi due su dieci fino ai due anni, con punte oltre i 25 mesi in nove casi su cento.
Il latte artificiale viene quindi usato meno. Vi ricorre il 39% delle mamme fino ai 6 mesi di vita del bambino, il 46% tra i 7 e 12 mesi, il 35% tra i 13 e 24 mesi, e il 20% dopo i due anni. Dal primo anno di vita in avanti capita che vi siano sovrapposizioni tra il latte artificiale e quello di mucca, che viene dato al 12% dei bambini più o meno a partire dall’anno, per poi crescere via via fino al 49% nel secondo anno di vita, e al 71% dopo.
Il ricorso massiccio all’allattamento vede per converso uno svezzamento sempre più tardivo, un minore ricorso agli alimenti per l’infanzia o baby food (-6,8% nell’ultimo anno) a vantaggio di cibi confezionati per adulti, non adatti ai bambini, come cracker, biscotti, merendine e pizze, a volte anche prima dell’anno di vita, meno costosi, a causa anche della crisi. Questo porta a squilibri e carenze nutrizionali nei bambini, con il rischio di eccesso di sale, zuccheri semplici e calorie, ma anche di anemie e allergie.
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