ROMA – Alessio De Giorgio e Christian Panicucci furono i primi italiani gay a sposarsi, a Roma, nel consolato francese (la Francia riconosce i Pacs) il 21 ottobre 2002. Ma dalla loro vicenda sembra di capire che il matrimonio tra gay non sia quell’eldorato a cui molti etero pensano: il divorzio, ben inteso, se deve arrivare arriva per tutti.
E infatti i due, che per primi in Italia osarono il gesto negato anche dalla legge, sono stati precoci in tutto: si sono sposati nel 2002 ma si sono divorziati nel 2007, dopo appena cinque anni. Non sono arrivati nemmeno al fatidico settimo anno, una vera e propria scure nell’immaginario collettivo sulle relazioni. Tra eterosessuali od omosessuali che siano.
Alessio, primo sposo italiano gay, non sembra essere pago e ci vuole riprovare: vuole sposarsi ancora, questa volta con il compagno Lorenzo. L’esperienza, aldilà della crisi, è stata infatti entusiasmante. All’inizio un mare di polemiche sui giornali e nella politica. Ma nella realtà di tutti i giorni la gente sembrava apprezzarli: “Quando tornammo dal viaggio di nozze tutte le dispute svanirono – racconta Alessio al Corriere della Sera – e io e Christian avemmo la sensazione di essere andati avanti negli anni. Se i benpensanti della politica tuonavano, i moralisti facevano prediche, la gente comune ci accettava come una famiglia, ci diceva che era bello vederci così innamorati, ci rispettava, ci comprendeva e a volte persino ci invidiava”.
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