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La svolta fashion di Anna Tatangelo parla YSL

8 Febbraio 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

SANREMO – Quando Anna Tatangelo sale sul palco dell’Ariston non si ascolta solo la sua bella voce, ma si osserva attentamente anche il look, con la stessa dedizione dedicata a chi presenza il festival. Mai come quest’anno la cantante non ha deluso le aspettative. La sua scelta, saggiamente suggerita da chi cura il suo stile, è ricaduta su una maison d’eccellenza: Saint Laurent. Due mini dress monospalla neri, verso i quali è impossibile muovere alcuna critica.

Da quando Francesca Bellettini è il nuovo ad della casa di moda francese (sotto la sua gestione ha triplicato il fatturato, salito a oltre 1,5 miliardi di euro) e Anthony Vaccarello il direttore creativo, il brand è entrato in una nuova fase della sua vita. Lo stile dark delle ultime collezioni non solo sta dando un forte segno di riconoscimento, ma ha conquistato sempre più celebrities, da Charlotte Casiraghi a Charlotte Gainsbourg.

“Sono cambiata, è cambiato tutto intorno a me. E mi sono rimessa in gioco – ha raccontato Anna Tatangelo – Ringrazio tutto quello che mi è successo, da quando ragazzina mio padre mi spediva a vendere le ciambelle fino a oggi. Gioie e dolori compresi”. Anna Tatangelo non è più l’adolescente, a suo dire “incosciente”, che a 15 anni salì per la prima volta sul palco dell’Ariston vincendo tra le Nuove Proposte: a 32 anni fa i conti con una vita passata sotto i riflettori, con un amore – quello con Gigi D’Alessio – finito e ora rinato, con una nuova se stessa. “Sì, c’è un’Anna nuova. Ho passato la vita a pensare al domani. Ora ho iniziato a godermi il presente”.

Il suo pezzo in gara è “Le nostre anime di notte”, una ballad firmata da Lorenzo Vizzini, che sembra raccontare una ritrovata serenità e una ritrovata pace familiare, dopo un periodo di separazione. “E’ la storia di una coppia che dopo incomprensioni e frasi non dette si ritrova. Non è dedicata a Gigi, e non è un problema mio se qualcuno lo pensa, e non è nata dal mio momento personale, io sono solo un’interprete, ma di certo l’ho sentita fin da subito molto vicina. E non è un caso che sia arrivata quando il disco al quale stavo lavorando era quasi chiuso. E’ stata una folgorazione”.

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