Salute

Tumore al seno, nuova strada con gli anticorpi coniugati

Può essere definita una inedita e “rivoluzionaria chemioterapia intelligente” la nuova terapia contro il tumore al seno metastatico di tipo Her2-low con i cosiddetti ‘anticorpi coniugati’. A spiegarlo, in conferenza stampa al Congresso della Società americana di oncologia clinica (ASCO), è Giusepe Curigliano, professore di Oncologia medica all’Università di Milano e direttore Divisione sviluppo nuovi farmaci e terapie innovative all’Istituto europeo di oncologia (Ieo).

Tumore al seno metastatico, una nuova strada

Si tratta, ha sottolineato l’esperto commentando lo studio sull’anticorpo coniugato trastuzumab-deruxtecan presentato al congresso ASCO, di una “nuova terapia che rivoluzionerà il trattamento per migliaia di pazienti” con tumore al seno avanzato.

“Possono infatti giovarsene – ha sottolineato – decine di migliaia di pazienti con tumore al seno con bassa espressione della proteina Her2 (Her2-low). Ma anche le pazienti con tumore al seno di tipo triplo negativo, particolarmente difficile da trattare, sempre con basso livello della proteina Her2”.

Ora, è l’invito di Curigliano, “sarà molto importante diffondere queste informazioni per fare in modo che le tante pazienti che ne hanno l’indicazione possano accedere alla terapia, per ora nell’ambito delle sperimentazioni presenti dal momento che il farmaco non ha ancora ricevuto l’approvazione delle agenzie regolatorie”.

L’anticorpo coniugato

L’anticorpo coniugato, chiarisce l’esperto, “rappresenta una nuova frontiera terapeutica e agisce come una sorta di cavalo di Troia. L’anticorpo è infatti legato, ‘coniugato’ appunto, al farmaco chemioterapico e, una volta nell’organismo, lo porta direttamente dentro la cellula tumorale. Da qui la definizione di chemioterapia intelligente, poiché il chemioterapico viene somministrato in modo mirato nella cellula tumorale”.

In sostanza, l’anticorpo monoclonale ‘coniugato’ (così chiamato perché lega l’anticorpo trastuzumab con la molecola inibitore deruxtecan, che interrompe la replicazione del Dna nelle cellule tumorali) ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza globale e di raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione della malattia rispetto alla chemioterapia standard nelle donne con cancro al seno metastatico con bassa espressione della proteina Her2 (Her2-low).

Claudia Montanari

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