Salute

Ridurre l’assunzione di sale può essere efficace quanto assumere un farmaco

Ridurre l’assunzione quotidiana di sale di un solo cucchiaino può essere efficace quanto assumere i farmaci per la pressione sanguigna. Lo suggerisce una ricerca del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, nel Tennessee. Gli studiosi hanno testato diete ad alto e basso contenuto di sale su centinaia di pazienti, alcuni dei quali soffrivano di pressione alta. Dallo studio è emerso che eliminare una confezione di zuppa confezionata ogni giorno dalla loro dieta abbassava la pressione sanguigna delle persone del sei per cento in appena una settimana. Una riduzione paragonabile a quella ottenuta con l’idroclorotiazide diuretico tiazidico, un popolare farmaco per la pressione sanguigna.

L’ipertensione è un ‘killer’ silenzioso ma letale. E’ il principale fattore prevenibile di mortalità al mondo (il 32% delle morti avviene infatti a causa di malattie cardiovascolari). Milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno per le conseguenze di questa malattia, più di tutte le malattie infettive messe insieme. La condizione è anche un importante fattore di rischio per malattie cardiache, cerebrali e renali.

Nello studio, che ha avuto luogo tra aprile 2021 e febbraio 2023 a Chicago, Illinois, e Birmingham, Alabama, 213 partecipanti di età compresa tra 50 e 75 anni hanno mangiato una dieta ad alto contenuto di sodio per una settimana, seguita da una dieta a basso contenuto di sodio per una settimana.

Il leader dello studio, il dottor Deepak Gupta, assistente professore di medicina alla Vanderbilt University, ha dichiarato a DailyMail.com che lo studio ha dimostrato che “entro una settimana puoi vedere risultati rapidi e l’effetto…ti fa togliere un farmaco per la pressione sanguigna”.

Lo stress aumenta l’ipertensione

Un nuovo studio conferma che lo stress fa male alla salute: quando è troppo aumenta il rischio di ammalarsi di pressione alta e problemi cardiovascolari. Lo ha rivelato una ricerca sulla rivista Hypertension, la prima a valutare l’impatto dello stress su persone inizialmente sane. Lo studio è stato condotto da Kosuke Inoue, epidemiologo all’Università di Kyoto in Giappone. Gli ormoni dello stress norepinefrina, epinephrina, dopamina e cortisolo aumentano quando siamo colpiti da eventi stressanti legati ad esempio al lavoro, ai rapporti con gli altri, ai soldi.

I quattro ormoni, infatti, rispondono ai livelli di stress percepiti, aumentando quando lo stress sale. In questo studio gli ormoni dello stress sono stati misurati con il test delle urine in 412 adulti di età 48-87 anni. È emerso che su un periodo medio di 6 anni e mezzo ogni qualvolta che le concentrazioni dei 4 ormoni dello stress raddoppiano, il rischio di sviluppare pressione alta cresce del 21-31%.

Silvia_Di_Pasquale

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