Salute

Pressione alta, cosa mangiare: gli alimenti che la riducono

ROMA – La pressione alta è un fattore di rischio per malattie cardiache, ictus, obesità e malattie renali e per questo motivo deve essere costantemente tenuta sotto controllo. Secondo le più recenti stime, in Italia la pressione alta colpisce 1 adulto su 3. Farmaci, alimentazione mirata e stile di vita sano e attivo possono agire sulla pressione alta riducendo il rischio di complicazioni e malattie associate. La ricerca ha dimostrato che seguire una determinata alimentazione, può aiutare ad abbassare la pressione sanguigna, sia nell’immediato che a lungo termine. Prima di tutto è importante fare attenzione al sale, ma non solo. Per far scendere la pressione anche i livelli di potassio devono essere adeguati e consumare cibi che ne sono ricchi, come avocado, spinaci, patate dolci, fagioli, banane e persino caffè può aiutare.

A far luce sull’importanza del potassio è una ricerca della Keck School of Medicine della University of Southern California, pubblicata su American Journal of Physiology – Endocrinology and Metabolism, nel 2017. Per arrivare a questo risultato sono stati revisionati studi precedenti che avevano come focus gli effetti del potassio e del sodio nella dieta sull’ipertensione. “Diminuire l’apporto di sodio è un modo ben consolidato per abbassare la pressione sanguigna- evidenzia Alicia A. McDonough, autrice della ricerca- ma l’evidenza suggerisce che aumentando il potassio nella dieta si può avere un effetto altrettanto importante sull’ipertensione.

“Nella tipica dieta occidentale- aggiunge- l’apporto di sodio è alto e l’assunzione di potassio è bassa. Questo aumenta notevolmente la probabilità di sviluppare pressione alta.” Secondo la studiosa quando il potassio e’ basso, per bilanciare si utilizza la ritenzione di sodio per trattenerlo, che e’ come seguire una dieta ad alto contenuto di sale.

Ma quanto potassio dovremmo consumare? Secondo un report del 2004- ricorda McDonough- almeno 4,7 grammi al giorno per abbassare la pressione sanguigna, smussare gli effetti del sodio nella dieta e ridurre il rischio di calcoli renali e perdita di massa ossea. Ad esempio, il consumo di oltre metà di una tazza di fagioli neri può aiutare a raggiungere, da solo,il 50 per cento dell’obiettivo giornaliero.

Claudia Montanari

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