LONDRA – Infarto, si muore di più durante la notte e nel weekend. Colpa della mancanza di una assistenza immediata. Lo rivela uno studio condotto dalla Mayo Clinic di Rochester e pubblicato sul British Medical che Journal dimostra che, mediamente, la mortalità per infarto è più alta se il paziente ha l‘attacco di cuore nel fine settimana o durante la notte, rispetto all’orario diurno.
Lo studio è una meta-analisi di molti dati precedentemente pubblicati: i ricercatori hanno rianalizzato i dati di 48 studi coinvolgendo quasi 1.900.000 pazienti. I dati dimostrano che nei week-end e in orario notturno si riduce la performance ospedaliera nella gestione del paziente infartuato.
Aumenta infatti sia la mortalità a ridosso dell’evento, sia quella a 30 giorni dalle dimissioni. Vi erano già ricerche effettuate in passato sulle variabili che possono incidere sul rischio di morire per infarto, ma mai finora era stata condotta una meta-analisi di revisione di tantissimi dati.
Gli esperti hanno considerato pazienti europei, canadesi e americani ed hanno visto che mediamente il rischio di morire per infarto è del 5% più alto se l’attacco avviene di notte o nel fine settimana, il che equivale a 6.000 morti in più ogni anno solo in America. E’ probabile, osservano gli autori, che di notte e nel week-end incidano fattori come la presenza in corsia di personale ridotto o meno esperto.
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