Salute

I probiotici hanno un impatto sulla cura della depressione: lo studio

I probiotici possono avere un impatto sulla cura della depressione. Uno studio pubblicato il mese scorso da South London e Maudsley NHS Foundation Trust ha rivelato alcuni dati potenzialmente importanti sull’impatto dei probiotici sulla malattia. Si trattava di un piccolo studio (solo 100 pazienti), ma potrebbe confermare un’ulteriore beneficio di questi microrganismi “vivi” presenti nel tratto intestinale.

Lo studio pubblicato il mese scorso sul Journal of the American Medical Association Psychiatry è il primo nel suo genere su pazienti del Regno Unito che ha mostrato miglioramenti nei livelli di depressione dopo otto settimane di assunzione di probiotici (contenenti 14 ceppi di batteri buoni) rispetto a un placebo. I trattamenti non hanno avuto effetti collaterali. Questo studio ha anche mostrato miglioramenti nell’ansia e nella depressione in pazienti che hanno mantenuto la loro cura farmacologica.

Dieta mirata con psicobiotici riduce stress e ansia

La combinazione virtuosa di stile di vita e alimentazione incida sulla salute mentale delle persone. Lo ha messo in evidenza dei mesi scorsi uno studio internazionale coordinato dalla University College Cork (Irlanda). Focus dello studio gli psicobiotici, microrganismi benefici che si affiancano ai probiotici, che operano lungo l’asse microbiota-intestino-cervello e contribuiscono a migliorare le prestazioni del sistema nervoso umano.

La ricerca, che ha coinvolto l’unità di metabolomica del Centro ricerca e innovazione di Fem, con l’analisi dei biofluidi umani, ha confermato i benefici prodotti da questi microorganismi, compiendo un ulteriore passo nella direzione di un intervento preventivo o curativo attraverso l’alimentazione, di sindromi quali depressione, Alzheimer, autismo o disturbi da stress in generale.

Si può realizzare una dieta bilanciata, senza dovere assumere integratori, semplicemente associando ad una dieta mediterranea elevate dosi di alimenti fermentati, come crauti, yogurt, kefir e kombucha. “Con tutte le necessarie limitazioni date dalla durata dell’indagine e dalle dimensioni esigue del campione di studio, è possibile affermare che l’adozione di una dieta mirata può rappresentare un valido strumento nella riduzione di stress, ansia e depressione”, ha affermato Andrea Anesi, ricercatore della Fem. Fonte: Daily Mail e Ansa.

Silvia_Di_Pasquale

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