Anche la lingua ha un sesto senso: nulla di metafisico, ovviamente. Ma i ricercatori della Washington University School of Medicine hanno scoperto un sesto gusto oltre a dolce, salato, amaro, acido e umami (gusto scoperto di recente in cui nome significa, in giapponese, saporito ed indica il gusto del glutammato).
Si tratta di un senso per il sapore grasso, per cui la lingua umana ha delle papille gustative che lo identificano. Il livello di attività di questo senso, e quindi la recettività del gusto “grasso” è dato dalla presenza nel Dna del gene CD36: più questo gene è attivo, maggiore è il piacere verso il gusto “grasso”, ma anche il sapore, per cui bastano poche quantità di cibi grassi a soddisfare il palato. Al contrario, chi ha questo gene poco attivo, “pigro”, è meno sensibile ai cibi grassi.
Questa scoperta è molto utile per eventuali studi sull’inibizione del gene CD36 nei soggetti obesi: senza questo gene, infatti, si è portati a mangiare quantità maggiori di cibi grassi per sentirne il sapore, con conseguenze evidenti sul peso e sulla salute.
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