OTTAWA – Via libera a uova, carne, burro e formaggi: non sono quelli i grassi che fanno male. Almeno così sostengono i ricercatori dell’Università canadese McMaster, che mettono sotto accusa un’altro tipo di grassi: quelli trans, o idrogenati, presenti in snack, merendine e prodotti industriali.
Lo studio canadese, pubblicato sul British Medical Journal, scagiona così i grassi saturi, cioè quelli di origine animale, mentre accusa i grassi trans di provocare un aumento del 34% di mortalità.
La ricerca ha studiato i risultati di 50 studi osservazionali per valutare l’associazione tra grassi saturi e trans e le ricadute sulla salute degli adulti. La conclusione a cui sono giunti i ricercatori è che gli acidi grassi insaturi trans, cioè prodotti industrialmente da oli vegetali tramite un processo chimico detto idrogenazione, sono associati a un aumento del 34% di morte per qualsiasi causa, del 28% di morte per malattia coronarica e del 21% per malattia cardiovascolare.
Il consumo di grassi saturi, invece, tra cui anche l’olio di palma, non sembrerebbe associato a un aumentato rischio di morte o a malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2. Gli autori dello studio, però, precisano: “Non stiamo proponendo di aumentare il consumo di grassi saturi rispetto a quanto suggerito dalle linee guida”.
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