Salute

Diabete e Ramadan: consigli degli esperti su come gestire la malattia

ROMA – Sono circa 150 milioni i musulmani con diabete nel mondo e circa 130mila in Italia. Per loro, il Ramadan può essere un periodo piuttosto difficile e rischioso in quanto caratterizzato da digiuni prolungati. Per chi è affetto da diabete ma vuole comunque seguire le regole della religione islamica, dover stare dall’alba al tramonto senza mangiare può avere effetti devastanti e squilibri metabolici importanti. E’ importante sottolineare che, come specificato da Natalia Visalli dell’Unità diabetologia dell’ospedale Santo Spirito di Roma all’Adnkronos, la religione islamica “non obbliga i pazienti diabetici a rispettare norme fortemente vincolanti, quali il digiuno, molti però lo scelgono spontaneamente esponendosi agli squilibri metabolici e idroelettrolitici correlati alla prolungata astensione dal cibo e dall’assunzione di liquidi. I pazienti dovrebbero fare prima un controllo e nei due mesi precedenti una valutazione del rischio legata al digiuno, così da ‘allenarsi’ ad un regime di alimentazione completamente diverso”.

Per tutti i pazienti che, nonostante il diabete, vogliono seguire le regole del Ramadan, la Società italiana di diabetologia (Sid) nel 2017 ha messo a punto un documento ad hoc con i consigli per gestire la malattia durante il mese della festività musulmana. È infatti importante, afferma la Sid, “educare queste persone e gli operatori sanitari ad affrontare in modo adeguato il Ramadan, periodo caratterizzato da digiuni prolungati, interrotti da pasti ipercalorici, che si celebrerà quest’anno dal 27 maggio al 24 giungo. Gestire in maniera ottimale l’integrazione degli stranieri in Italia – rileva la società scientifica – passa infatti anche per un’assistenza sanitaria che tenga conto delle peculiarità culturali e religiose”. I rischi per questi pazienti vanno infatti dall’iperglicemia all’ipoglicemia.

Dagli esperti, dunque, 10 consigli per coniugare diabete e Ramadan:

Bere acqua e altre bevande non zuccherine sia ai pasti che durante tutto il periodo di non digiuno; il pasto pre-alba dovrebbe essere consumato il più tardi possibile, soprattutto quando il Ramadan capita durante il periodo estivo e le ore di digiuno sono più lunghe; consumare un pasto più ricco in cibi proteici e grassi all’alba, perché riducono il rischio di iperglicemia; si può fare uno o due spuntini se necessario; al tramonto è consigliabile bere acqua in quantità sufficiente a ridurre la disidratazione e 1-2 datteri per innalzare la glicemia. Va inoltre considerato, avverte la Sid, che le persone con diabete di tipo 1 che desiderano digiunare sono considerati ad elevato rischio, tanto che le stesse Autorità religiose Islamiche non raccomandano il digiuno del Ramadan.

Claudia Montanari

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