WASHINGTON – Colesterolo buono? Si chiama così ma non fa sempre bene. Secondo un nuovo studio della Cleveland Clinic l’HDL, detto anche colesterolo buono, non nasce così, ma può trasformarsi con il tempo in buono o cattivo, con relativi effetti sul sistema cardiovascolare.
I ricercatori americani, riferisce la Bbc, hanno scoperto che proprio l’HDL si trasforma, perdendo le proprietà cardio-protettive e stimolando l’infiammazione e indurimento delle arterie, cioè l‘aterosclerosi, arrivando perfino a provocare l’infarto.
A rendere “cattivo” il colesterolo “buono” sarebbe la apolipoproteina A1 (apoA1), la principale proteina dell’HDL. Questa proteina innesca il meccanismo che permette di trasferire il colesterolo dalla parete dell’arteria al fegato, dal quale viene escreto il colesterolo.
I ricercatori sono arrivati a questa scoperta dopo aver studiato per cinque anni oltre 600 pazienti del reparto di cardiologia, scoprendo che alti livelli di HDL disfunzionale aumentavano notevolmente il rischio di patologie cardiovascolari.
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