ROMA – Personalizzare le terapie per i bambini malati di tumore grazie ad una “carta d’identità” molecolare: è il progetto del Reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. In questo modo i medici vogliono provare a curare anche i bimbi che non guariscono con le terapie convenzionali (circa uno su quattro dei piccoli malati di cancro) grazie a terapie innovative.
Come ha spiegato l’oncologo pediatra Carlo Dominici,
“l’obiettivo è dare nuove chance di cura ai bambini che oggi ancora non riusciamo a salvare, attingendo a farmaci intelligenti e selettivi da poco disponibili e finora impiegati solo su pazienti adulti”.
Intanto si vanno scoprendo nuovi bersagli terapeutici da colpire per guarire i bambini più sfortunati: Dominici ha appena pubblicato su BMC Cancer la notizia di una molecola che normalmente sopprime la crescita di uno dei tumori solidi più frequenti nei bambini, il rabdomioblastoma. Si chiama miR-378 e la speranza è che riattivandola nei piccoli pazienti si possa bloccare la crescita del tumore.
I tumori sono tutti diversi e a ciascun paziente corrisponde un diverso identikit molecolare della malattia. Per questo i medici sono convinti che partendo da una biopsia si possa determinare questo identikit subito, appena il bimbo entra in ospedale, e poi capire con un certo anticipo se il tumore risponderà alle terapie convenzionali. Inoltre potranno individuare tempestivamente nuove possibilità di cura per quei bimbi che ancora non riescono a guarire.
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