La replica dell'Arca di Noe 08

Museo “biblico”: la replica dell’Arca di Noe

31 Luglio 2012 - di lbriotti

DORDRECHT (OLANDA) – Johan Huibers è un signolre olandese di 60 anni che di professione fa il costruttore di edifici industriali. Venti anni fa, Huibers aveva immaginato che i Paesi Bassi sarebbero stati sommersi dalle inondazioni. Si è quindi subito messo al lavoro progettando la costruzione di una perfetta replica dell’Arca di Noè che oggi è diventata un museo.

Nel 2007, Huibers aveva già completato un modello di Arca della lunghezza di 70 metri che era stata stata poi esposta al pubblico. Nel 2008, il costruttore olandese ha iniziato a lavorare su un modello in scala biblica utilizzando come materiale di costruzione il pino di Svezia, proprio lo stesso che viene indicato nella Bibbia.

Inoltre, Huibers ha rigorosamente rispettato le dimensioni reali della nave di Noè, attenendosi alle prescrizioni indicate in Genesi: 137 m di lunghezza e 23 m di larghezza. La grande nave ora è terminata: pesa 3mila tonnellate, è costata quasi un milione di sterline ed è munita di due sale riunioni che possono ospitare fino a 1500 persone.

Il suo viaggio inaugurale era previsto per le Olimpiadi di Londra in corso. Johan Huibers, nel 2011 aveva scritto al sindaco di Londra per esprimere il suo grande desiderio: Il privilegio di navigare sul Tamigi durante le Olimpiadi.

L’arca però, è rimasta ormeggiata nel sud dei Paesi Bassi nella cittadina di Dordrecht ed è stata riempita da una serie di animali di plastica e da alcune specie di uccelli vivi. Tutto ciò è servito a ricreare la storia di Noè: i visitatori, dopo aver pagato un biglietto possono visitare l’Arca per così avere un’idea più “tangibile” della Bibbia.

Deborah Venema-Huibers è la responsabile dell’Arca: a Sky News la moglie dell’ideatore Johan ha spiegato che il progetto di arrivare in arca alle Olimpiadi di Londra è stato abbandonato dopo che le autorità hanno bocciato il tipo di legno scelto per la realizzazione, chiedendone una più resistente e meno facile da incendiare. Sul Tamigi, l’arca avrebbe dovuto navigare grazie a delle vele. A Dordrecht invece, l’arca è diventata un’attrazione turistica.

Deborah Venema-Huibers ha spiegato che lei e il marito sono stati contattati da decine di persone preoccupate per la profezia Maya che avrebbe previsto, per il prossimo dicembre, la fine del mondo: “Decine di persone sono preoccupate e ci chiedono di poter restare a bordo. Noi spieghiamo loro che non si tratta di un luogo per mettersi in salvo: il nostro è solo un museo”.