Le locandine di Sam Ashby, “distillati di film”

5 Maggio 2012 - di marina_cavallo

LONDRA – Ci sono libri ad essi dedicati, ci sono collezionisti che vanno matti per loro, si possono trovare in città alle fermate degli autobus e della metropolitana. Cosa sono? I manifesti di film, e con quelli fatti da lui, Sam Ashby ha deliziato i pendolari e inconsciamente attirato la gente al cinema per molti anni.
Lo Sam Ashby Studio, giovane società di consulenza in design, si è dedicato alla “distillazione di un film in una singola immagine,” creando manifesti molto amati per film indipendenti.

Ecco come si racconta in un’intervista

Ciao Sam, ci parli un po di Sam Studios Ashby, come è cominciata?
Ho impostato lo studio quando ho lasciato il mio lavoro precedente con Allcity, una piccola agenzia di design specializzata in locandine di film. Avevo iniziato lì come stagista e ha lasciato quattro anni più tardi come capo designer, quindi è stata una curva di apprendimento molto ripida.

Che cosa hai fatto prima di progettare manifesti di film?
Ho lavorato nella libreria Waterstone a Basingstoke e venduto copie innumerevoli Il Codice DaVinci e Being Jordan . Non era un buon momento. Dopo di che mi sono trasferito a Londra e ha frequentato un breve corso di illustrazione alla Central St. Martin. Il mio tutor visto il mio potenziale come graphic designer mi ha incoraggiato a perseguire in quello.Ora è un grande amico e collaboriamo a progetti insieme.

Puoi parlarci del processo di trasferimento di tutte le qualità di un film in un’unica immagine?
La distillazione di un film in una singola immagine è stranamente intuitiva. Mentre guardo il film comincio a delineare idee che spesso sono alla base del poster finale. Ci sarà un momento del film che cerco di ricreare o scintille che un’idea per un più grafico, approccio simbolico. Cerco di creare un senso del film e essere fedele ad esso attraverso il colore, la composizione e tipo.

Hai dei modelli di progettazione o un epoca specifica a cui ti ispiri?
Sono interessato a tante epoche per cercare di evitare di rimanere bloccatoi n un unico stile, ma in generale io sono attratto da un design minimalista. Mi piace la chiarezza, il senso dello spazio e la precisione tipografica. Per quanto riguarda le font da buon Inglese il Gill Sans è il mio preferito.

C’è un regista o un film per cui ti piacerebbe particolarmente ideare un poster?
Sto ancora sperando di arrivare a progettare un poster per un film di Tilda Swinton oltre la fase di concept. Per quanto riguarda il regista, mi sarebbe piaciuto avere l’opportunità di lavorare con Derek Jarman.