Clint Eastwood alla Convention dei Repubblicani03

Clint Eastwood parla con il “fantasma” di Obama

31 Agosto 2012 - di lbriotti

TAMPA (FLORIDA) – Una sedia vuota e un teleprompter. Come dire, sei ‘solo chiacchiere e distintivo’. Questo è per Clint Eastwood Barack Obama. Ma con questo ‘fantasma’, l’Ispettore Callaghan, il celebre ‘Dirty Harry’, ci parla per oltre 10 minuti, con tanto di domande e risposte sul palco del Tampa Bay Times Forum, dando vita a uno dei momenti che resteranno nella storia di questa Convention, e forse negli annali della politica americana. Il simbolo vivente degli spaghetti-western, dà vita a un monologo surreale, degno di Beckett, tutto a braccio, con la voce roca, a volte biascicata. “Mi dici di parlare a Romney? Perché non lo fai tu…”. La folla lo accoglie impazzita.

Malgrado le 82 primavere, questo mito di Hollywood, ma anche di Cinecittà, arriva a Tampa per sostenere Mitt Romney, in qualità’ di ospite a sorpresa. E’ sempre stato repubblicano, ma forse si deve far perdonare lo spot Chrysler ‘Halftime’, quando durante l’ultimo Superbowl sembrò appoggiare un secondo termine di Barack. Oggi fa chiarezza. Dietro di lui, sui diversi maxi-schermi compaiono sue foto giallo fuoco tratte dal mitico “Il buono, il brutto, il cattivò, il capolavoro di Sergio Leone.

Lo sguardo ancora intensissimo di ‘Joe Il Biondo’ ipnotizza i duemila delegati. Alcuni di loro ridono estasiati, altri non capiscono cosa sta succedendo, spiazzati. E’ in forma, abbronzatissimo con i capelli grigi. Parte subito, implacabile, alla carica di Barack: “Quando è stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch’io mi sono emozionato. Non ho più pianto così’ da quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l’amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio. Per questo penso che sia tempo che sia arrivato il tempo per un uomo d’affari, uno stellare businessman”. E’ il primo boato.

Quindi, rivolgendosi al fantasma di Obama, aggiunge: “Penso che sia arrivato il tempo che ti fai di lato, per far posto a Romney e Ryan”. E ancora, stavolta alla platea: “Quando qualcuno fa male il suo lavoro devi cacciarlo”. Altra ovazione. Poi punta il dito verso l’Obama invisibile, dicendogli di andare via. E sempre rivolgendosi a presidente immaginario: “Guarda che non mi sto zitto. E’ il mio turno… Sei completamente pazzo… Di tutte le promesse che hai fatto, cosa ne è rimasto?”. E’ l’apoteosi.

Tutti ripetono ritmato quello che potrebbe essere il nuovo slogan di Romney, “Let him go”, “Let him go”, che se ne vada. “Io ho cominciato il lavoro, ora tocca a voi finire il lavoro”, conclude Clint, citando ‘Make my day’, un noto slogan di Romney. E la folle esplode di gioia. Su Twitter, la performance egemonizza tutto il traffico. Tanto che molti professionisti del cinguettio, continuano a lanciare sue frasi, anche dopo che Romney ha cominciato a parlare. In molti appoggiano incondizionatamente l’ex sindaco di Carmel: “Mi hai salvato la giornata”. Ma c’é anche chi non ci stà: “Che triste fine per un grande”. Stephanie Cutter, la vice capo della campagna obamiana si limita a un neutro ‘Wow’.

Ben LaBolt, un altro portavoce obamiano è rassegnato: “Girare tutte le domande sull’argomento a Salvador Dalì. Infine, il politologo Larry Sabato: “Clint Eastwood sinora é stato il migliore speaker della Convention di Tampa a favore dell’aborto e delle nozze gay”.

E non si è fatta sentire neanche la risposta di Obama, che su Facebook ha posato una foto in cui lui appare di spalle. Eloquente la didascalia: “This seat’s taken” (!questas edia è occupata”).

(Foto LaPresse)