Dicembre 2021. Si avvicina il giorno di Natale, e con esso il fatidico cenone del 24 sera e il pranzo del 25 dicembre. Com’è ben noto, si tratta di eventi fondamentali per gli italiani, che difficilmente sono disposti a fare rinunce quando si tratta di mangiare bene e di preparare tavole imbandite per celebrare i giorni di festa. Eppure, sembra proprio che quest’anno la crisi si faccia sentire anche sul menù natalizio.
A questo proposito, Tiendeo.it, compagnia leader in promo e offerte su cataloghi digitali, ha realizzato uno studio consultando i propri utenti su quanto pensano di spendere per pranzo e cena di Natale e sulle intenzioni d’acquisto rispetto allo scorso anno*.
L’aumento dei prezzi si fa sentire, così come il crollo del potere d’acquisto dei consumatori: più della metà degli intervistati infatti affermano che non spenderanno più di 100 € per pranzo e cena. A fare da sfondo è la situazione di incertezza che aleggia tra gli italiani rispetto alla possibilità di riprendere a fare grandi festeggiamenti, oppure mantenere un atteggiamento cauto e restio evitando gli assembramenti tipici del periodo festivo.
La conferma arriva anche dai dati ISTAT, e dall’allarme lanciato dal Codacons rispetto agli effetti sui consumi dell’inflazione del +3,8%, che rappresenta per la famiglia “tipo” un aumento di +1167 € annui (i valori più alti registrati negli ultimi 13 anni)**.
Riguardo al budget per la spesa di Natale, quest’anno si riduce ai minimi termini: per il cenone e per il pranzo del 25, il 53,8% degli intervistati dichiara che spenderà meno di 100 €. Il 25% dice che spenderà tra 100 e 150 €, il 15,4% tra 150 e 200 €, l’1,9% tra 200 e 300 €, mentre il 3,8% più di 300 €.
Secondo i dati, le donne mostrano maggiore attenzione al risparmio e all’ottimizzazione riguardo ai costi per la spesa per pranzo e cena di Natale: l’82,35% delle donne prevede di spendere meno di 150 €, contro il 72,23% degli uomini.
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Stando ai risultati della ricerca sulle intenzioni d’acquisto dei consumatori a una settimana dal Natale, le proiezioni sono di un importante calo generale ( -17,77%) se comparati con l’anno scorso.
Gli ingredienti principali dei piatti tipici natalizi perdono punti rispetto allo stesso periodo del 2020. Al primo posto a pari merito la carne e i latticini (burro, latte, formaggi, panna…), che registrano una caduta del -35,6%, seguono gli affettati con il -29.32 % e frutta e verdura con il -29,12%. Completano la top 5 il pesce con il -22.18% e il cereali (tra cui pasta, riso e farina) con il -17.82 %.
Passando invece alle bevande, il calo è inferiore se facciamo un’analisi totale (-10,87%), mentre aumenta vertiginosamente se prendiamo in considerazione solo le bevande alcoliche (-21,48%).
Il panettone si aggiudica il primo posto come prodotto più ricercato dai consumatori in prossimità del Natale: malgrado la crisi generale e i tagli al budget, il dolce milanese resiste e va controcorrente, con una crescita del +31,78% nelle intenzioni d’acquisto rispetto al 2020. Ma non è tutto, la crescita del panettone è ancora più interessante se contestualizzata all’interno della categoria dolci, che rispetto allo scorso anno ha perso il -8,13%.
A seguire champagne e gamberi, con una crescita rispettivamente del +19,28% e +18,26%. Si difende anche il salmone affumicato, prodotto tipico delle festività natalizie, che registra un +4,38% rispetto al 2020.
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