Lavoro ibrido e altri fenomeni post pandemici: 10 trend del mondo del lavoro 2022

Lavoro ibrido e altri fenomeni post pandemici: 10 trend del mondo del lavoro 2022

19 Febbraio 2022 - di Claudia Montanari

Il lavoro ibrido si sta affermando sempre di più anche in Italia, un fenomeno accelerato dalla pandemia e che sta trovando il favore di una buona parte dei lavoratori. Anche nel nostro Paese, sono sempre di più le aziende che optano per una organizzazione del lavoro che non richieda una presenza continuativa in ufficio. Iinnescando una vera e propria rivoluzione che porta con sé cambiamenti per il mondo del business e la vita delle persone, per la mobilità, per il tessuto sociale, per la ristorazione. E se da un lato sta mettendo anche in crisi le zone centrali delle città, fin quando non tornerà il turismo in massa, dall’altro sta dando nuova linfa ai quartieri, un tempo ‘dormitorio’ rilanciandoli e favorendo iniziative locali urbane per rigenerarli.

IWG – presente in Italia con più di 80 business center e coworking (Regus, Signature, Spaces e Copernico) ha stilato i trend del mondo del lavoro per il 2022 (e per gli anni a venire).

Centralità delle relazioni umane

Sempre più aziende investiranno per favorire il benessere dei dipendenti, fornire supporto psicologico e migliorare le dinamiche di comunicazione interna. Secondo l’American Institute of stress, ogni anno le aziende statunitensi perdono 300 miliardi di dollari per assenze dovute allo stress. Con l’avvento del lavoro da remoto e il fenomeno delle Grandi Dimissioni, le imprese sembrano essersi rese conto che la felicità è uno dei migliori stimoli per la produttività.

Lavoro e iper flessibilità

Prima della pandemia era affare solo di alcune aziende lungimiranti. D’ora in poi, invece, ci si aspetterà “iper flessibilità” nell’organizzazione del lavoro. Le aziende che non sapranno garantirla rischiano di perdere i propri talenti.

Dispersione della forza lavoro

Con l’affermarsi del lavoro da remoto, non sarà più necessario reclutare forza lavoro che risiede in prossimità o nell’area di riferimento dell’azienda. Si apre la possibilità di ampliare i processi di recruitment al perimetro nazionale o addirittura internazionale. Uno stimolo importante per le imprese impegnate a individuare il giusto talento per una data posizione o nei processi di costruzione della diversity.

Riduzione degli spostamenti e nuova vivacità delle aree suburbane e periferiche

Il lavoro ibrido sta contribuendo a vivacizzare le aree suburbane e periferiche. Non dovendosi recare in ufficio giornalmente, le persone passano più tempo anche nelle aree di residenza fuori dal centro città, sostenendo i consumi e incentivando la nascita di nuovi servizi.

Lavoro in presenza solo poche volte a settimana

Andare in ufficio tutti i giorni è ormai un ricordo per molti. Secondo i dati IWG, in Italia, la tendenza è di concentrare i giorni di presenza in ufficio nel cuore della settimana. Martedì è il giorno in assoluto più gettonato. Ci sono sempre più pendolari part time, tanto che il gigante dell’hospitality Accor, già lo scorso novembre, ha lanciato dei pacchetti “Commute and stay” per fornire una base per la notte ai pendolari del lavoro ibrido.

Design dell’esperienza

L’era degli uffici cubicolo pare tramontata. Nonostante l’ascesa del metaverso e delle piattaforme di lavoro online, l’ufficio fisico continuerà a giocare un ruolo centrale quale luogo della collaborazione, del confronto e della creatività. Gli uffici del futuro integreranno aree ristoro e relax, ospiteranno ampi tavoli per il lavoro in comune e spazi simili ai salotti residenziali. Le aziende, inoltre, tenderanno a investire nella creazione di spazi verdi o forniranno il proprio contributo per la gestione e il miglioramento di parchi e giardini esistenti.

Collaborazione virtuale

Non solo aumenteranno le piattaforme di collaborazione virtuale a disposizione, ma si svilupperanno nuovi sistemi che faranno leva su realtà virtuale a realtà aumentata. In breve, passeremo da “davanti” a “dentro” lo schermo.

Allineamento agli SDGs

La nuova organizzazione del lavoro fornirà alle aziende una leva importante per il raggiungimento degli obiettivi ESG, oltre a contribuire al raggiungimento degli SDGs. L’adozione del lavoro da remoto e/o del lavoro ibrido gioca un ruolo in termini di riduzione delle emissioni, ma non solo. Contribuisce, tra le altre cose, al miglioramento del benessere personale o a favorire l’uguaglianza di genere (grazie alla condivisione delle responsabilità domestiche e della cura dei figli quando adottato da tutti i membri della famiglia).

Riduzione dei costi per gli spazi a uso ufficio

Con l’adozione del lavoro ibrido e la progressiva tendenza alla riduzione degli spostamenti, le aziende tenderanno a ridimensionare gli uffici di rappresentanza in centro città, magari abbinandoli a sedi distribuite sul territorio, con una conseguente riduzione dei costi. Si calcola che per ogni dipendente che lavora da remoto per metà della settimana, il datore di lavoro risparmi 11mila dollari l’anno.

Introduzione di nuove metriche di produttività

Con dipendenti lontani per la maggior parte del tempo dall’headquarter aziendale, verranno introdotti nuovi strumenti di gestione dei flussi di lavoro basati su cloud, utili a monitorare l’avanzamento lavori e i tempi di completamento.

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