Chi è Francia Márquez, femminista e attivista prima vicepresidente afro della Colombia

Chi è Francia Márquez, femminista e attivista prima vicepresidente afro della Colombia

21 Giugno 2022 - di Claudia Montanari

Francia Marquéz, attivista femminista per i diritti delle donne nere, ambientalista, è la prima donna afro a essere eletta vicepresidente della Colombia, accanto a Gustavo Petro, primo Presidente di sinistra nella storia della Colombia. Madre single e attivista, Francia Marquéz ha sfidato gli interessi minerari internazionali come ambientalista. La sua vittoria segna un vero e proprio cambiamento politico nella storia colombiana. Un punto di svolta in un Paese afflitto da disuguaglianze sociali e storicamente governato da élite conservatrici.

Francia Márquez vicepresidente della Colombia, un cambiamento storico

Un “cambiamento storico”, come lei stessa lo definisce. La più “grande possibilità di cambiamento degli ultimi tempi”. Per la prima volta in 200 anni di storia, la Colombia elegge un Presidente di sinistra e una vicepresidente donna afro-discendente.

Domenica scorsa, i colombiani hanno eletto il loro primo presidente di sinistra in assoluto, che ha sconfitto un milionario immobiliare in una vittoria al ballottaggio, e scelto Francia Márquez.

Chi è Francia Màrquez

Attivista femminista per i diritti delle donne nere e ambientalista. È stata minacciata di violenza per aver parlato contro i gruppi armati che affliggono la sua comunità. Nel 2019 fu vittima di un attentato con armi e granate mentre manifestava contro l’estrazione mineraria illegale nel suo Paese. Sopravvisse e si è ricandidata alle elezioni, prima da sola e poi come vicepresidente, giocando un ruolo decisivo nella vittoria che ieri ha cambiato la storia della Colombia.

40 anni, madre single Francia Màrquez è attivista da quando aveva 13 anni, quando il suo villaggio è stato minacciato dalla costruzione di una diga. Da allora, ha lavorato come cercatrice d’oro artigianale e addetta alle pulizie, ha studiato per una laurea in giurisprudenza, è stata sfollata con la forza dalle mafie locali.

Nel 2014, dopo che i cercatori d’oro illegali hanno disboscato foreste, deviato un fiume e scaricato mercurio nelle riserve idriche locali, Francia Màrquez ha guidato una marcia di 80 donne dalle montagne della sua città natale in una marcia di 350 miglia verso la capitale, Bogotá. Quattro anni dopo, Márquez ha ricevuto il prestigioso premio ambientale Goldman.

Attivista e profonda femminista, nel 2019 fu vittima di un attentato con armi e granate mentre manifestava contro l’estrazione mineraria illegale nel suo Paese. Sopravvisse e si è ricandidata alle elezioni, prima da sola e poi come vicepresidente, giocando un ruolo decisivo nella vittoria che ieri ha cambiato la storia della Colombia.

“Sono una persona che alza la voce per fermare la distruzione di fiumi, foreste e brughiere. Sono una persona che sogna che un giorno gli esseri umani cambieranno il modello economico della morte, per far posto a un modello che garantisca la vita”.

Ha deciso di entrare in politica nel 2020

“Voglio candidarmi per questo Paese. Voglio che la popolazione sia libera e dignitosa. E che i nostri territori siano luoghi di vita, ha spesso twittato”.

“Sono una donna afrocolombiana, una madre single di due figli che ha dato alla luce il suo primo figlio all’età di 16 anni e ha lavorato nelle famiglie per pagare le bollette. Ma sono anche una pluripremiata attivista ambientale. E, soprattutto, un avvocato che potrebbe diventare il primo vicepresidente nero della Colombia, ha dichiarato in numerosi raduni elettorali. I nostri governi hanno voltato le spalle al popolo, alla giustizia e alla pace. Se avessero svolto bene il loro lavoro, io non sarei qui”.

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