2023, l'anno dei thrivers: quelli che...meno carriera, più vita privata

2023, l’anno dei thrivers: quelli che…meno carriera, più vita privata

24 Gennaio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Il 2023 sarà l’anno dei thrivers, quelli che sono pronti a sottrarre tempo alla carriera e alla realizzazione in ambito lavorativo, per dedicarsi maggiormente alla vita privata. La pandemia da Covid-19 e i conseguenti, vari, lockdown, ha avuto un effetto indelebile sulle persone. Sembra aver ridefinito le priorità delle vita per molti, essendo stato un momento di riflessione obbligato per tutti. Solo qualche giorno fa la neo-ex premier neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato le sue dimissioni al mondo intero, per recuperare la sua vita privata.

Non stupisce a questo punto che “fatica” sia la parola che rientra nei dieci trend mondiali per il 2023, anche secondo un report realizzato da Euromonitor International su un campione di cittadini di 100 paesi nel mondo. Il contrario di fatica è la scelta verso un’esistenza lenta e dilatata, non intensiva. Il nuovo stile di vita (più vita privata, meno carriera, meno impegni serrati) induce il 55% del campione a vedersi più felice da qui ai prossimi 5 anni e, per il 48% anche più in salute. Il 53% dice di avere ridotto troppo il limite tra lavoro e vita personale nel 2022 e il 45% si è sentito troppo sotto pressione lo scorso anno.

La fatica fa mettere la propria vita in una nuova prospettiva: “le persone hanno superato il punto di resistenza all’esaurimento, sono sopraffatte e fanno del loro meglio per cavarsela e cambiano stile di vita. Si rifiutano di lavorare troppo a spese del loro benessere mentale”, commentano gli analisti. I thrivers “stanno cercando la pace mentale ed il conforto nei rapporti affettivi, inseguono il miglioramento dell’umore e più calma”.

Il post-pandemia è arrivato, – si legge nell’analisi. – I cittadini sono ansiosi di ‘riscoprire’ il mondo con azioni quotidiane da fare di persona e non online (per il 39% del campione). Cresce inoltre il desiderio di inquinare meno (il 43% del campione ha ridotto i consumi energetici già nel 2022) e l’attenzione per i diritti e le disuguaglianze di genere, i principi di equità e di inclusività. Fonte: ANSA..

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