cucina

Reginelle, la bontà della semplicità!

IN CUCINA CON LADYBLITZ
Rubrica a cura di Manuela Lantermino

Le reginelle, chiamate anche biscotti regina, sono tipici biscotti siciliani la cui superficie è interamente ricoperta di semi di sesamo tostati.
In dialetto siciliano vengono chiamati, a seconda delle zone, “viscotti nciminati” o “viscotta ca giuggiulena”, cioè biscotti con cimino o giuggiulena (termini dialettali che indicano i semi di sesamo).  Solo a Catania vengono chiamati sesamini, poiché nella città etnea il termine “biscotti regina” ne indica un altro tipo.

Questi biscotti, tanto semplici quanto buoni, sono molto diffusi nell’area palermitana ma si preparano in tutta la Sicilia con piccole differenze tra una città e l’altra.
La particolarità delle reginelle sta appunto nella copertura a base di sesamo tostato, elemento già molto utilizzato nella decorazione del pane siciliano, il quale gli conferisce grande croccantezza e un aroma vagamente tostato.

Le Reginelle sono deliziose con il tè, ottime a colazione con il latte o per merenda ma, la morte loro, è a fine pasto servite con un bicchierino di Marsala o di Zibibbo.

A Palermo, le Reginelle, si trovano in tutte le pasticcerie, però i veri intenditori le acquistano nei panifici. La diversità sta nella preparazione: i biscotti preparati nelle pasticcerie contengono burro o margarina, quelli fatti nei panifici, la tradzionale sugna ( ‘a saimi), ed è facile intuire come quest’ultimi risultino più croccanti e dorati.

L’origine delle reginelle non è certa ma, considerata la semplicità degli ingredienti, si pensa che siano nate in un momento di grande povertà, quando non si poteva mangiare niente di troppo elaborato e le massaie si industriavano con i pochi ingredienti reperibili. Un’altra ipotesi, invece, è quella che siano nate all’interno di qualche convento nei periodi penitenziali durante i quali, all’opulenza dei tipici dolci siciliani a base di creme, ricotta, canditi e pasta di mandorle, si sostituivano dolci dal gusto semplice, senza ornamenti e poco appariscenti.

Oltre che sull’origine, non si hanno certezze nemmeno sul nome, infatti se da una parte si ritiene che vengano chiamate “reginelle” perché il sesamo che le ricopre forma una sorta di “vestito” regale, è altrettanto plausibile che il nome sia stato dato in maniera ironica per sottolineare il contrasto tra un titolo nobiliare ed un cibo “umile”.

Ma ora veniamo alla ricetta proposta da Maria Grazia Di Maria, siciliana doc con la passione per i dolci!

 

INGREDIENTI
350 gr farina semola di grano duro
150 gr farina 00
150 gr zucchero
130 ml di latte
140 gr strutto
un pizzico di sale
9 gr ammoniaca
1 bustina vanillina
sesamo q.b.


PROCEDIMENTO
Porre tutti gli ingredienti in una ciotola e impastare fino ad ottenere un impasto sodo e liscio. Formare dei bastoncini dello spessore di 2 cm circa, tagliare ad una lunghezza di circa 3/4 cm, inumidire leggermente i biscotti e passare nel sesamo. Cuocere a 220 gradi per 10′ e poi 150 gr per altri 10/15 min.

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In collaborazione con il Gruppo Facebook  “Quelli che non solo dolci”

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Chi è Maria Grazia Di Maria

Mi chiamo Maria Grazia, sono una dietista e tecnologa alimentare. Sono nata nella mia bellissima Catania che per lavoro ho dovuto lasciare. Sono docente di scienze dell’alimentazione presso un Istituto alberghiero di Gallarate. Sono mamma di due ragazzoni adolescenti che mi danno un bel da fare. Per me cucinare, oltre che una necessità familiare è una passione e un modo per rilassarmi. Mi piace tanto preparare i dolci specie quelli della mia città di origine e mi affascina l’arte bianca; spesso preparo il pane che faccio lievitare con il mio lievito madre che curo da anni. Le altre mie grandi passioni sono: il giardinaggio, il mare e la fotografia, che mi porta ad immortalare tutto quel che preparo, per poter condividere e conservarne il ricordo.

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Manuela Lantermino

Manuela Lantermino Giornalista enogastronomica, appassionata di territori, sapori e storie da raccontare. Scrivo per ladyblitz.it e alcune testate nel settore del food, ma soprattutto scrivo con il cuore.

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