Merendina confezionata batte torta fatta in casa per la Generazione X
La merendina confezionata ha ancora la meglio sul dolce fatto in casa per la Generazione X, ovvero coloro che sono nati tra il 1965 e il 1980. E’ quanto emerso dall’indagine “Generazione X: merenda e stile di vita“, commissionata da Unione Italiana Food alla Bva Doxa, che ha analizzato, attraverso 1.001 interviste online, condotte su un campione rappresentativo della popolazione italiana con focus sulla Generazione X (42-57 anni), il rapporto con la merenda, con le merendine e lo stile di vita di questa fetta della popolazione.
Ma attenzione, la merendina non è l’alimento più consumato a metà pomeriggio. Tre italiani su 4 appartenenti alla Generazione X (76%) mettono nella loro “top five” dei prodotti più consumati altri cibi. Nello specifico: ci sono la frutta (62%), seguita da yogurt (52%), biscotti (39%), crackers (39%) e merendine confezionate (32%), che, come abbiamo visto, superano in questa speciale classifica il dolce fatto in casa (22%).
La ricerca, presentata a Milano lo scorso ottobre, registra che attualmente consumano merendine 8 italiani su 10 (83%) dai 42 ai 57 anni con più della metà (53%) che lo fa almeno 1-2 volte a settimana. Gli analisti segnalano inoltre che la Gen X ama alternare le merendine presenti a scaffale da tempo con quelle nuove (63%). E’ preente un 28% che è rimasto invece è rimasto legato esclusivamente ai grandi classici, mentre il 14% ama le nuove merendine lanciate sul mercato.
Infine, 1 su 10 (9%) non ha cambiato gusti: consuma soltanto quelle che consumava da bambino. Per 6 italiani su 10 della Generazione X le merendine sono tra i prodotti alimentari più iconici superando prodotti dal grande legame affettivo come patatine (47%), gelati (41%), chewing-gum (31%), snack dolci (23%), caramelle (22%) e pop-corn (16%). L’86% della Generazione X dichiara di avere uno stile di vita attivo, il 14% si definisce sedentario.
Ormai è questione sdoganata che non è un dolce a settimana a rovinare un’intera dieta. Tuttavia, questa fascia di popolazione è quella che deve maggiormente monitorare le sue abitudini alimentari. Problemi come diabete, colesterolo alto, sono legati troppo spesso proprio a ciò che finisce nel piatto. Gli alimenti ultraprocessati sono i primi nemici della prevenzione a tavola. Attenzione quindi a non esagerare. Un giorno di sgarro è consentito, due no. Foto di Florian Jacob da Pixabay.
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