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Italiani insoddisfatti della spesa al supermercato nella grande distribuzione

Italiani insoddisfatti della spesa al supermercato nella grande distribuzionefoto ansa

Gli italiani sono insoddisfatti della spesa fatta al supermercato. Solo il 39% di loro apprezza l’esperienza di acquisto nella grande distribuzione. E’ quanto evidenzia una ricerca di Bain & Company Italia “Net Promoter Store” (l’azienda di consulenza globale che aiuta le aziende change-makers a definire il proprio futuro), relativa alle abitudini di spesa degli italiani. Non tutti hanno un supermercato a chilometro zero vicino casa, quindi la scelta spesso è obbligata.

Lo studio analizza l’esperienza di acquisto dei clienti in diversi verticali del retail in Italia e tra le principali catene italiane di supermercati. Dalla ricerca emerge che non tutti gli episodi dell’esperienza di acquisto sono ugualmente importanti per un cliente. Tra i vari comparti, “spicca la Grande distribuzione organizzata (Gdo), dove un cliente “promoter” può spendere fino al 45% in più”.

Macelleria e ortofrutta, i settori meno soddisfacenti per gli italiani

Il comportato dell’ortofrutta e della macelleria sono i momenti meno soddisfacenti per gli italiani, ma anche quelli più determinanti nella valutazione della propria esperienza di acquisto. La ricerca suggerisce che se un supermercato migliorasse il reparto ortofrutta, incrementerebbe i ricavi complessivi di oltre il 2%. I clienti di Lazio, Marche e Toscana mostrano la soddisfazione maggiore, mentre i clienti siciliani e sardi sono quelli che riportano le esperienze di acquisto peggiori.

“In un momento- commenta Mauro Anastasi, partner Bain & Company- in cui i retailer sono alla ricerca di nuove soluzioni per avere successo in un mercato sempre più complesso è cruciale dedicare ai propri clienti l’attenzione necessaria. Con l’obiettivo di supportare le realtà del settore nella comprensione dei comportamenti della clientela, Bain- aggiunge- ha sviluppato un nuovo strumento, il Net Promoter Store, che mette in relazione le esperienze del cliente con il livello di costi per ciascun episodio e permette di individuare specifiche leve operative e priorità di investimento per le realtà del mondo retail”. Fonte Ansa.

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