Un bicchiere di vino non può provocare tumori: l'intervento di Assoenologi

Un bicchiere di vino non può provocare tumori: l’intervento di Assoenologi

9 Febbraio 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Assoenologi condanna fermamente l’equazione che si tenta di far passare in Europa, dove anche un bicchiere di vino possa essere causa di tumori”. Queste le parole del presidente Riccardo Cotarella, intervenendo sul Piano anticancro su cui il Parlamento europeo sarà chiamato a pronunciarsi tra qualche giorno. Diversi studi hanno messo in guardia dal consumo di alcol, qualunque sia la quantità ingerita. Per esempio uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Lancet ha evidenziato che più di 5-6 bicchieri di vino a settimana (più precisamente poco più di 5 pinte di birra o 5 bicchieri di vino da 175 millilitri l’uno, pari a 100 grammi di alcol o 12,5 unità alcoliche) accorcia la vita.

È inaccettabile – spiega – dire, da parte della Commissione Beca, che non esiste una quantità sicura di consumo di alcol, quando invece abbiamo centinaia di studi scientifici in merito al tema vino e salute che affermano con certezza come un buon bicchiere di vino rientri in quello che viene definito stile di vita sano dell’individuo”. “L’Unione europea difenda il bere moderato e responsabile, altrimenti decreterà la fine di una storia, quella della viticoltura italiana”, sottolinea il presidente degli enologi italiani.

“Sono anni che ci battiamo – ricorda – contro l’uso smodato del bere alcolici, attraverso campagne di sensibilizzazione e soprattutto educando al bere bene e moderato, ma da qualche tempo a questa parte vedo una certa volontà, da parte di alcune frange europeiste, di mettere in discussione le stesse identità dei Paesi membri e questo lo ritengo, francamente, inaccettabile”.

“Noi enologi siamo i primi a voler tutelare la salute dell’uomo e siamo pronti a dare il nostro umile contributo al Piano in discussione al Parlamento europeo, ma lo vogliamo fare attraverso un percorso dettato dalla consapevolezza e dalla serenità di giudizio, certi – conclude Cotarella – che la differenza tra bere bene e moderato verrebbe chiaramente distinta dall’abuso dannoso”. (FONTE: ANSA). Foto da Pixabay.

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