ROMA – Il test del Dna all’insaputa del figlio non si può fare. Lo ha deciso la Cassazione con una sentenza: è una violazione della privacy, chi ha dubbi sulla paternità dei propri figli deve rivolgersi al tribunale. Non sono validi, per eventualmente disconoscere un figlio non proprio, i test che si trovano sempre più spesso su internet e anche in farmacia. Un servizio da 100 euro circa, si invia anonimamente a un laboratorio e altrettanto anonimamente arrivano i risultati.
Solo che diversi padri, per avere il campione del Dna del figlio, hanno operato a sua insaputa: prendendo un campione di saliva o rubacchiando un mozzicone di sigaretta come nel caso della sentenza della Cassazione. Ed è questo il passaggio illecito secondo i giudici: si tratta di una violazione della privacy e il risultato di quel test non ha nessun valore legale.
Chi insomma dubita che il figlio allevato sia il frutto di un tradimento della compagna dovrà rivolgersi al giudice, solo lui può ordinare il test: naturalmente coinvolgendo i figli.
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