benessere

Smartphone dipendenti con la pandemia: 5 consigli per disconnettersi

Con la pandemia da Covid-19 la dipendenza dallo smartphone è diventata una realtà di fatto per milioni di persone. 

Il lockdown ha portato a trascorrere molte ore in casa, anche dopo il lavoro, che per molti è stato ed è all’interno delle mura domestiche.

Secondo una ricerca de il MioDottore, oltre la metà degli italiani (53%) è online almeno 8 ore al giorno per lavoro.

Tra questi il 39%, una volta terminata la giornata lavorativa, rimane collegato anche nel tempo libero.

La ricerca specifica che il 57% dei rispondenti non toglie lo sguardo dal proprio cellulare, neppure a tavola, sia quando pranza a casa (24%) sia quando mangia fuori (15%).

E lo smartphone viene tenuto accanto a noi sul comodino quasi da tutti (92%).

Secondo gli intervistati i rischi che si possono corre sono molteplici: dal non accorgersi nemmeno del tempo che passa (per il 54%), al sentirsi alienati (19%) o isolati (8%).

5 consigli per non essere dipendenti dallo smartphone tutto il giorno.

Mettete da parte smartphone e tablet dalle ore 20:00. Non collegarsi prima che siano trascorse almeno tre ore dal risveglio, così da preservare il ritmo circadiano, quello sonno-veglia, e la qualità del riposo.

Iniziare a gestire la quantità di tempo offline e non lasciarlo più al caso. Solo così saremo consapevoli di non essere dipendenti dall’oggetto.

Prestare attenzione all’olfatto, alla vista, al gusto, tornando a mangiare lentamente. In questo modo si rompe il meccanismo da gratificazione artificiale che comporta lo smartphone e le sue interazioni via social.

Potrebbe essere utile seguire un corso di mindfulness per tenere a bada lo stress. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza del qui ed ora attraverso pratiche di meditazione rivolte al presente.

Ascoltare il corpo anche in assenza di stimoli, per gestire l’ansia, combattendo la tendenza al giudizio, all’anticipazione e alla ricerca della stimolazione.

Tornare a dare importanza alla qualità e la quantità di relazioni: rimedio fondamentale per sviluppare una difesa efficace verso l’iperconnessione e l’impulsività. Foto di Anastasia Gepp da Pixabay.

Silvia_Di_Pasquale

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