Le donne che guadagnano più degli uomini tendono a fingere di più l’orgasmo

Le donne che guadagnano più degli uomini tendono a fingere di più l’orgasmo. Gli uomini che guadagnano meno della loro partner possono avere un “fragile senso di mascolinità”, a causa dello stereotipo di vecchia data secondo cui gli uomini sono “capifamiglia”. Questo è quello che emerge da uno studio condotto dalla professoressa Jessica Jordan, psicologa della University of South Florida. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Social Psychological and Personality Science e citata dal britannico Daily Mail.

Per lo studio, Jordan e i suoi colleghi hanno intervistato 157 donne con una vita sessuale attiva. Le partecipanti hanno riferito la percentuale di volte in cui hanno un orgasmo quando fanno sesso con il loro partner. La percentuale di volte in cui simulano un orgasmo quando non hanno un orgasmo. La frequenza dei rapporti sessuali con il proprio partner. I risultati hanno mostrato che le donne che guadagnano più soldi dei loro partner hanno il doppio delle probabilità di fingere l’orgasmo rispetto alle donne che non guadagnano più del loro partner. Gli esperti hanno spiegato come la protezione del senso di mascolinità del partner può avvenire “forse a proprie spese”, poiché soffoca la soddisfazione sessuale e una comunicazione onesta.

Orgasmo femminile uno stratagemma dell’evoluzione?

L’orgasmo femminile potrebbe essere stato un espediente dell’evoluzione per favorire l’ovulazione. A indicare questa ipotesi sulla rivista dell’Accademia delle scienze degli Stati Uniti (Pnas) sono stati i ricercatori delle università di Yale e Cincinnati. L’orgasmo femminile è un meccanismo molto complesso, sulla cui funzione si dibatte da tempo. Secondo gli studiosi, è improbabile si sia sviluppato per caso, anche se non è necessario ai fini riproduttivi.

I ricercatori hanno lavorato sulla teoria secondo cui i meccanismi psicologici dell’orgasmo femminile si sarebbero sviluppati originalmente per indurre l’ovulazione durante il rapporto sessuale. Un fenomeno comune a diversi mammiferi, come conigli, gatti, cammelli e furetti, ma non nell’uomo e i grandi primati. Ma sono necessari ulteriori studi sul tema. Foto in alto da Pixabay.