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Terremoto: recuperato il corpo di operaio scomparso

ROMA – È stato recuperato il corpo del quarto operaio che risultava disperso dopo il crollo del capannone dell’Haemotronic avvenuto a Medolla, in provincia di Modena, a causa del sisma. Lo ha confermato la Protezione civile, dopo il riscontro con il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Al momento dunque i morti accertati nel crollo dell’azienda biomedicale sono in tutto quattro. La prima vittima era stata recuperata subito la prima scossa tellurica. Sale quindi a 17 il bilancio delle vittime del terremoto.

Intanto, il Consiglio dei ministri ha deliberato la deroga del Patto di stabilità, entro un limite definito per i comuni, delle spese per la ricostruzione e copertura degli interventi previsti con l’aumento di 2 centesimi dell’accisa sui carburanti per autotrasporto e con l’utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review. Il governo ha stabilito l’estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e varato una serie di misure attraverso l’applicazione di un decreto legge.

Quella appena trascorsa è stata una lunga notte di ansia e paura nelle tendopoli per gli sfollati. Decine di scosse, 60 quelle registrate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, seppure non violente, hanno accompagnato e interrotto il sonno leggero delle migliaia di persone rimaste senza un tetto nel modenese, ma anche in provincia di Bologna e nel ferrarese, dove sono attendati gli sfollati del terremoto del 20 maggio.

Fuori dalle tendopoli si continua a scavare per rimuovere le macerie. I feriti sono centinaia tra cui 12 ricoverati in gravi condizioni all’ospedale Baggiovara di Modena. La popolazione dei Comuni di Mirandola, Medolla, Cavezzo, ma anche di Crevalcore e San Felice hanno trascorso la notte nei campi allestiti dalla protezione civile, ma c’è anche chi ha dormito in macchina e chi ha montato una tenda privata non lontano dalla propria casa dichiarata inagibile o crollata.

Oggi sul crollo dei capannoni è intervenuto anche il presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, parlando con i giornalisti a Catania in occasione dell’86esima assemblea generale dei soci. “La polemica che sta montando mi sembra artificiosa – ha detto Squinzi – I capannoni come si vede dalle fotografie sui giornali di oggi erano in assoluta normalità. E la zona non era specificata come particolarmente sismica. Sono dispiaciuto e triste per le vittime che ci sono state ma escludo la malafede dal punto di vista imprenditoriale. Non dimenticate che sono morti anche degli imprenditori direttamente nel crollo”.

Fonte: Adnkronos

Claudia Montanari

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