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Lavoro: diminuisce tasso di disoccupati, ma non per i giovani

ROMA – Il numero degli occupati è cresciuto, ma solo grazie alla quota di lavoratori stranieri. Prosegue invece l’incremento del tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni che sfiora il 30%. I dati, riferiti al 2011, sono stati rilevato da “L’Annuario statistico italiano 2012” presentato da Istat.

Lo scorso anno gli occupati erano 22.967.000, in aumento di 95.000 unità rispetto al 2010: “Il risultato complessivo è la sintesi di una riduzione della componente italiana, controbilanciata dall’aumento di quella straniera (+170.000 unità)”. La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati ha raggiunto il 9,8%, a fronte del 9,1% del 2010.

Gli occupati, rileva Istanti, crescono sia nella fascia 35-54 anni (+143.000 unità) sia soprattutto tra gli over 55 (+151.000 unità) per effetto “dei requisiti sempre più stringenti per accedere alla pensione, che spostano in avanti il momento dell’ uscita dal mercato del lavoro”.

In controtendenza gli occupati tra i 15 e i 34 anni che sono invece diminuiti nel 2011 del 3,2% con una contrazione di 220.000 unità.

Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stato pari al 29,1% (+1,3 punti rispetto al 2009), con un picco del 40,4% al Sud, e sopra la media Une del 21,3%.

I laureati presentano ancora un vantaggio ma non quelli fino a 29 anni, che hanno meno chance dei coetanei diplomati “sia per il più recente ingresso nel mercato del lavoro di coloro che hanno prolungato gli studi, sia delle crescenti difficoltà occupazionali dei più giovani, anche se in possesso di un titolo elevato”.

Cresce anche nel 2011 l’allungamento della durata della disoccupazione con un disoccupato su due che cerca lavoro da almeno un anno.

Il tasso di occupazione, che continua a presentare ampi divari territoriali, è al 56,9%, ampiamente al di sotto della media Ue del 64,3%: mentre quello maschile è pari al 67,5%, quello femminile si posiziona al 46,5%.

Istat sottolinea che “la crescita degli occupati riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti (+130.000 unità), mentre gli indipendenti tornano a ridursi (-0,6%, pari a -36.000 unità) dopo il leggero incremento osservato nel 2010”.

Fonte: Adnkronos

Claudia Montanari

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