STRASBURGO – Una Banca centrale europea più femminile: è quella che chiede il presidente Mario Draghi. E fissa un obiettivo: entro il 2019 più di un terzo delle posizioni dirigenziali dell’istituto di Francoforte dovrà essere ricoperto da donne.
Attualmente la Bce ha il 17% di donne nelle posizioni apicali, ma nel luglio scorso il Comitato esecutivo “si è dato un obiettivo di genere, di arrivare al 35% entro il 2019″, ha ricordato l’ex banchiere centrale italiano, precisando che “non è una promessa vuota”.
Draghi si è anche congratulato per la nomina della francese Daniele Nouy a capo del Board di supervisione unica, confermata dal Parlamento europeo.
La seduta plenaria del Parlamento europeo ha, infatti, approvato a larghissima maggioranza (con 550 sì, 50 no e 52 astenuti) la nomina della francese Nouy a presidente del nuovo Consiglio di vigilanza sul sistema bancario europeo.
L’economista francese, 63 anni, è un’esperta di regolamentazione bancaria, alla quale ha dedicato la sua carriera nella Banca di Francia. E’ stata designata dalla Bce il 20 novembre scorso e la sua nomina era stata approvata il 5 dicembre dalla Commissione per gli affari economici praticamente all’unanimità.
La supervisione unica della Bce è il primo pilastro dell‘Unione bancaria ed è previsto che la piena operatività partirà a novembre 2014.
(Nella foto, Daniele Nouy)
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