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Il conflitto israelo-palestinese pesa anche sulla ristorazione commerciale

Le guerre pesano sulla ristorazione commerciale. A un mese dall’inizio del conflitto israelo-palestinese, le analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo delineano un 2024 carico di incertezze e una diminuita propensione alla spesa da parte dei consumatori italiani (fino al 25%). Sebbene la crescita globale dovrebbero sostanzialmente restare simile a quella del 2023, le dinamiche commerciali internazionali saranno molto deboli soprattutto in Europa e in Cina. A fronte dell’inflazione, dei crescenti costi energetici e dell’instabilità geopolitica, i player della ristorazione commerciale si sono confrontati a Milano nei giorni scorsi per la quinta edizione di Food Service Forum, promosso da Gruppo Food.

In Italia ci sono molte microimprese a conduzione familiare, ma ha un’importanza anche il settore Food Service, che subisce la forte concorrenza della ristorazione indipendente di qualità. Le previsioni individuano un primo semestre 2024 caratterizzato dal prevalere dell’impatto della stretta monetaria e un secondo semestre di ripresa grazie all’attenuazione dell’inflazione e al recupero del potere d’acquisto delle famiglie.

In questo clima di instabilità, è bene non sottovalutare quanto evidenziato da un recente sondaggio dell’Ufficio Studi Coop – Nomisma sulla propensione all’acquisto da parte degli italiani. Secondo l’indagine, infatti, nel corso del 2024 la quantità complessiva di beni e servizi acquistati diminuirà del 25% anche se la voce di spesa che diminuirà di meno sarà quella per l’acquisto di cibo per il consumo domestico (16%).

Secondo quanto emerso dal forum, il valore aggiunto che l’industria di marca è in grado di fornire alla ristorazione commerciale deve fondarsi soprattutto su: garanzia di qualità costante, supporto nelle attività di formazione del personale e in quelle di sell out attraverso l’organizzazione di master class e degustazioni. Sono concordi tutti gli attori della filiera nel ritenere che il prossimo grande passo della ristorazione commerciale italiana debba essere proprio la spinta all’internazionalizzazione insieme alla capacità di affermarsi sui mercati esteri. FONTE ANSA.

Silvia_Di_Pasquale

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