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Ansia, la prova 1 ragazzo su 5 ma c’è la paura di chiedere aiuto

La Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha portato alla luce una realtà preoccupante: più di 1 ragazzo su 5 sperimenta l’ansia, ma chiedere aiuto rimane un tabù per molti. Un’indagine condotta da Telefono Azzurro rivela che, nonostante la diffusione del disagio mentale, la vergogna ostacola l’accesso a supporto professionale.

La Conferenza di Telefono Azzurro

La conferenza “Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete” organizzata da Telefono Azzurro sottolinea l’importanza di affrontare la salute mentale dei giovani in modo urgente e sinergico. Tuttavia, i dati raccolti mostrano che c’è ancora un lungo cammino da percorrere.

L’allarme dell’Ansia

L’indagine condotta su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni rivela che oltre il 20% di loro sperimenta ansia, ma solo il 41% si sente felice nelle ultime due settimane. Questo dipanarsi del disagio mentale è correlato a diverse sfide, tra cui la dipendenza da internet e dai social network, la mancanza di autostima e le difficoltà relazionali con gli adulti.

La dipendenza dai Social Network

Il 52% degli adolescenti cita la dipendenza da internet e dai social network come la principale fonte di sofferenza. Questo problema è ulteriormente evidenziato dal fatto che i giovani trascorrono in media almeno 3 ore al giorno sui social network, con il 31% che li utilizza per combattere la solitudine e la noia.

La paura di chiedere aiuto

Nonostante la crescente consapevolezza della salute mentale, chiedere aiuto rimane un ostacolo per uno su 3. La paura di essere giudicati dalla società impedisce a molti giovani di accedere al sostegno di esperti di salute mentale.

Sfide Future

L’aumento delle richieste di aiuto correlate alla salute mentale negli ultimi anni evidenzia la necessità di affrontare in modo proattivo il benessere psicologico degli adolescenti. Telefono Azzurro sottolinea che la velocità trasformativa del digitale ha contribuito a solitudine e disagio, sottolineando l’importanza di affrontare con urgenza questa crescente sfida.

In conclusione, è essenziale creare uno spazio aperto e accogliente per discutere della salute mentale, superando il tabù e incoraggiando gli adolescenti a chiedere aiuto senza vergogna.

Claudia Montanari

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